Lega Romagna al sindaco di Cesena Lattuca: “Basta con terrorismo sanitario e numeri decontestualizzati”

Più informazioni su

“Il sindaco Enzo Lattuca difende l’’arancione scuro’ imposto dalla Regione alla Romagna (tranne a Forlì grazie alla lungimiranza del sindaco Gian Luca Zattini) con il metodo ormai sperimentato del terrorismo sanitario. Ne prendiamo atto. Ma gli suggeriamo di cambiare modello comunicativo. Un amministratore saggio guarda la realtà a 360 gradi. Ascolta i suggerimenti sanitari, ma considera anche il disastro economico, le sofferenze di lavoratori e imprenditori, i diritti di studenti e scolari di andare a scuola, l’impossibilità per la comunità di essere limitata nelle proprie legittime libertà ancora per lungo tempo e in modo coercitivo”. Così i consiglieri comunali della Lega commentano le dichiarazioni del sindaco di Cesena.

“Crediamo che ormai molti si siano accorti della scarsa lungimiranza delle chiusure estese e prolungate per difendersi e debellare il virus. Solo chi non ha attitudine al cambiamento, anche nel mondo sanitario, può ancora limitarsi a pensare di poterle imporre come unica soluzione. Ma i più lungimiranti e esperti sanitari – secondo quanto emerge dai media – escludono che le varianti possano essere usate per alimentare il panico oggi che abbiamo vaccini e terapie efficaci. Non ha senso – sostengono – pensare che le varianti si eliminino con altri lockdown, con chiusure o con il coprifuoco (vigente da ottobre) come hanno dubbi sul fatto che rinchiuderci tutti in casa sia servito per combattere il virus (visti i pessimi risultati).

Dopo i lockdown, i drammi economici e sociali, le libertà negate, ci accorgiamo oggi degli scandali e degli errori che sembra abbiano accompagnato il virus in un anno. Sappiamo dei ritardi nei piani vaccinali e che il nostro Paese sembra sia tra gli ultimi al mondo per tasso di sequenziamento, che serve a stabilire quale tipo di virus abbia colpito una persona e quindi aumentare la vigilanza. Ci risolleveremo? Ne siamo convinti, ma solo se avremo amministratori pubblici che riusciranno a trovare un equilibrio tra la tutela sanitaria della comunità e tutti gli altri diritti e libertà, anziché diffondere il panico citando dati decontestualizzati, confusi e non omogenei. Noi siamo convinti che la salute sia un diritto fondamentale, da tutelare per quanto possibile responsabilizzando le persone e facendo osservare regole veramente utili, ma crediamo anche che oggi, dopo un anno di chiusure e proibizioni, per salvaguardare a 360 gradi la nostra società si debba cambiare metodo radicalmente e celermente”.

Più informazioni su