Sara Ghinassi, bimba romagnola di 10 anni, parteciperà allo Zecchino d’Oro con “Ali di Carta”

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Si chiama Sara Ghinassi la bambina faentina che ha passato le selezioni per partecipare alla prossima edizione dello Zecchino d’Oro e a dicembre salirà sul palco del più celebre concorso canoro d’Italia, le cui canzoni sono entrate a far parte della colonna sonora dell’infanzia di tutti noi.

Dieci anni, ha appena finito di frequentare la quarta elementare nella scuola Martiri di Cefalonia di Faenza e abita assieme ai genitori e a due fratelli, Pietro di 12 anni e Stefano di 8, nella frazione di San Barnaba.

Il padre ha un’azienda che vende e fa assistenza di prodotti per la ristorazione, la Teomar, mentre la mamma lavora in ufficio.

“La passione per il canto – racconta mamma Nicoletta – è nata un po’ per caso: Sara frequenta da qualche anno corsi di ballo caraibico e non si era mai avvicinata al canto. Poi, due anni fa mi ha chiesto di poter cantare alla festa della scuola. Le chiesi se era sicura di volersi esibire su un palco, l’avevo sentita cantare in casa, sì, ma questa era un’altra cosa”.

II 1° giugno del 2019 però, quando ha cantato alla festa della scuola, è stata notata da Luca Piazza, l’insegnante di musica che organizzava l’evento. Fu lui a comunicare ai genitori che la bambina era portata per il canto. Così da settembre 2019 Sara comincia a seguire delle lezioni private, una volta alla settimana, per perfezionare la tecnica e affinare il talento naturale.

“Assieme a Piazza – prosegue la mamma – Sara ha partecipato l’anno scorso al Pavone d’oro di Faenza. Si è fermata alla prima serata, non è stata selezionata per la finale, ma per noi è andata benissimo così, è stata una bella esperienza”.

Incoraggiati dal primo concorso, hanno così deciso di tentare con le selezioni per lo Zecchino d’Oro, anche perché questo sarebbe stato per Sara l’unico tentativo possibile, avendo 10 anni. La bimba un po’ temeva di aver scoperto la sua passione per il canto troppo tardi e invece le selezioni sono andate a buon fine.

“In questi giorni – aggiunge Nicoletta – l’abbiamo aiutata ad imparare il testo del brano che porterà sul palco a dicembre (Ali di Carta, scritta da Stefano Rigamonti, n.d.r.) e l’organizzazione del concorso sta girando dei videoclip dei bambini. Torneremo poi a fine novembre per le prove generali e ai primi di dicembre per la trasmissione vera e propria”.

La procedura per l’iscrizione è stata molto semplice, tutto si è fatto online: “Abbiamo spedito un video di Sara per la prima selezione e poi un secondo: ha cantato tracce di precedenti edizioni dello Zecchino, proposte direttamente dall’organizzazione del concorso, “Prendi un’emozione” per il primo video e “Una parola magica” per il secondo. La terza selezione è avvenuta dal vivo e lo scorso 24 giugno l’abbiamo accompagnata a Bologna, dove ha cantato “Prendi un’emozione e Lo scriverò nel vento”.

Ma come si vive quest’esperienza, sia dal punto di vista della bimba che della famiglia che sogna assieme a lei? “Stiamo vivendo emozioni forti – racconta mamma Nicoletta -, sinceramente mi sono commossa quando abbiamo avuto la conferma della selezione. Ci speravamo, è ovvio, ma io avevo invitato Sara a restare con i piedi ben piantati per terra, perché non volevo che rimanesse troppo delusa, nel caso non fosse stata presa”.

Ora la speranza è che la trasmissione, che andrà in onda come sempre in diretta a dicembre 2021, possa svolgersi in presenza del pubblico. Ci sperano in particolare i due fratelli di Sara, suoi primi fans, che vorrebbero essere in platea ad applaudirla, comunque vada.

“È arrivato tutto inaspettatamente – conclude la mamma di Sara – e lo stiamo accogliendo con tanta sorpresa, gioia ed emozione. È nato tutto un po’ per gioco, è stato un modo per provare un’avventura nuova. Un po’ di aspettativa sul “dopo Zecchino” c’è, speriamo più che altro che ci possa essere un seguito. A Sara piace cantare, ballare, dipingere…è una bambina molto creativa, vedremo. Per ora ci godiamo quello che stiamo vivendo, senza rincorrere ad ogni costo un risultato, ma anche lasciando aperta la porta a quel che potrà entrare”.

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