Trivellazioni in Adriatico, Movimento 5 Stelle: “No alla riapertura del pozzo Morena I a Cesenatico”

"Le precauzioni prese da terra per i lavori di riattivazione del pozzo sono inesistenti e non è stata effettuata o richiesta nessuna valutazione di impatto ambientale"

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Da Cesenatico il Movimento 5 Stelle dice no alla riapertura del pozzo Morena I. Si trova a quattro chilometri dalla costa, per cui non possono che essere “numerose” le perplessità. Gli altri Paesi, ragionano i pentastellati, puntano sulle energie rinnovabili, mentre in Italia e in Emilia-Romagna “si è lasciato il via libera al decreto sblocca Italia e alle trivellazioni con la diretta responsabilità del presidente Bonaccini”. Perseguendo “l’interesse di un sistema arcaico che sta minando la salute e la sicurezza dei cittadini, i quali hanno un solo strumento per potersi tutelare: il referendum del prossimo 17 aprile”.

Uno strumento, però, “in parte sabotato a danno della gente”. Per il pozzo Morena 1, prosegue il Movimento, “le precauzioni prese da terra per i lavori di riattivazione del pozzo, sono inesistenti” e “non è stata effettuata o richiesta nessuna valutazione di impatto ambientale”. Eppure “a seguito dell’estrazione, in 10 o 20 anni il suolo potrebbe accelerare il suo inabissamento di 15-20 centimetri”. Senza dimenticare che “non si è minimamente preso in considerazione tutto quello che riguarda la correlazione ampiamente dimostrata tra l’estrazione di gas dal sottosuolo e l’attività di sismica”. E che ci sono “numerosi rischi di carattere ambientale legati all’estrazione di gas”.

Dunque, concludono i pentastellati, “data l’impossibilità di prevedere gli assestamenti e gli accadimenti in una prospettiva futura, il gioco non vale la candela, soprattutto per i cittadini di Cesenatico e di tutta la riviera che con il mare, il turismo e la pesca ci vivono”. Occorre “appellarsi al principio di precauzione”.

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