Ancora situazione di stallo nella causa per diffamazione tra Conad e Davide Fabbri

Il risarcimento danni era stato chiesto per una serie di post pubblicati sul sito del blogger cesenate

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A margine di un’intervista sull’ampliamento del Montefiore, al giornalista del Resto del Carlino che chiedeva se fosse possibile che la causa per diffamazione intentata da Conad nei confronti di Davide Fabbri non arrivasse in tribunale, l’amministratore delegato di CIA-Conad, Luca Panzavolta aveva risposto: «Me lo auguro. Basta che lui sia disponibile a rettificare le offese alla mia onorabilità. Non mi danno fastidio le critiche: può dire liberamente che è contrario all’ampliamento, non gli piace Conad o che le mie scelte sono sbagliate per la città. Non può però dire che io e il sindaco Lucchi, che è un amico, siamo collusi e facciamo cose illecite a danno della città. Questo non ha nulla a che vedere con la libertà di opinione».

La notizia della causa per diffamazione emerse lo scorso 28 luglio sui giornali. Fu lo stesso Fabbri a rilanciare la notizia, richiamando la libertà di informazione. «L’iniziativa di chi querela è riconducibile in larga misura ad azioni strumentali, che compromettono la serenità di un cittadino come il sottoscritto, un blogger indipendente, con grave incidenza sul diritto di libera espressione del pensiero, essenziale in un regime democratico».
A questo tipo di affermazioni rispose Panzavolta il giorno successivo, sempre sul Carlino: «Non voglio intimidire nessuno, ma solo difendere l’onore e il buon nome della mia azienda e mio personale». «L’ex consigliere comunale – che conosco personalmente – non ha espresso semplici critiche, ma ha accusato Conad di aver fatto lavori abusivi con la connivenza del Comune. Accuse false e inaccettabili portate avanti per due anni. Allo stesso modo Fabbri presenta la mia amicizia con Paolo Lucchi come un legame illecito. Non posso accettarlo perché non è vero. Tutto si può dire meno che la vicenda del Montefiore sia una cosa nascosta: se ne parla da anni. Se ha prove di illeciti Fabbri sa bene cosa fare, ma invece noto che è più facile lanciare sospetti e falsità sui social network».
A fronte del risarcimento di un milione di euro, Panzavolta precisò anche che sarebbe stato dato in beneficenza. «Chiarisco che non è mio costume querelare. Le critiche ai centri commerciali, a Conad e a me sono legittime, le accuse false no. Ho accettato ogni genere di critiche. Non ho fatto una piega davanti a ottomila firme contro il supermercato di Ponte Abbadesse. Tutti sono liberi di dire che sono contrari all’ampliamento del centro commerciale Montefiore, ma non possono lanciare impunemente accuse di comportamenti scorretti». La vicenda è poi proseguita per un mese e mezzo sui giornali con un botta e risposta tra il Sindaco di Cesena Paolo Lucchi («Non ti querelo, ma basta insinuazioni personali») e Fabbri («Lotterò sempre contro i poteri forti dalla parte dei deboli»), mentre sui social network prendeva una brutta piega, come spesso accade.
A fine settembre il caso è tornato sui quotidiani, da una parte con un’iniziativa pubblica a favore di Fabbri, dall’altra con la presentazione ufficiale alla cittadinanza del progetto di ampliamento del centro Montefiore. È in quell’occasione che Panzavolta ha dichiarato la disponibilità a trovare una soluzione extragiudiziale, ferma restando la ritrattazione da parte di Fabbri rispetto a tutte le valutazioni sui suoi rapporti con il Sindaco Lucchi. A fronte di questa dichiarazione, gli avvocati di Fabbri hanno risposto con una lettera allo stesso quotidiano, in cui confermavano di avere letto l’intervista, seppure «con stupore».
«Rimaniamo ancora in attesa di essere contattati nelle sedi opportune per discutere nel merito della vicenda, ribadendo la singolarità dell’apertura formulata impropriamente a mezzo stampa».

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