Corruzione, avviso fine indagine per l’ex direttore Agenzia entrate Forlì-Cesena e due imprenditori

La vicenda vede coinvolti Angelo Gasparro, 65 anni, all'epoca dei fatti contestati al vertice dell'ufficio provinciale dell'Agenzia delle entrate, il cervese Alberto Mambelli, noto dirigente della Federcalcio, e il cesenate Gianluca Salcini

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Piena collaborazione agli inquirenti per far luce sulla vicenda. La assicura l’Agenzia delle entrate Emilia-Romagna, in relazione all’indagine per corruzione che coinvolge l’ex direttore della direzione provinciale di Forlì-Cesena, Angelo Gasparro, 65 anni, come si legge in un comunicato diffuso dall’agenzia stessa. “In attesa che si definisca il procedimento penale, il dirigente già da tempo è stato assegnato a nuovo incarico. Non appena saranno disponibili gli atti della procura l’Agenzia delle entrate adotterà tutti i provvedimenti contemplati dalla disciplina legale e contrattuale”. 

Come spiega un dispaccio dell’agenzia Ansa, la vicenda vede coinvolti Angelo Gasparro, 65 anni, all’epoca dei fatti contestati direttore dell’Agenzia delle entrate di Forlì-Cesena, e due imprenditori: il cervese Alberto Mambelli, 64 anni, a capo della Lega nazionale dilettanti di calcio, e il cesenate Gianluca Salcini, 48 anni.
I tre, che hanno ricevuto l’avviso di fine indagini, secondo le ipotesi della Procura forlivese sarebbero i presunti protagonisti di un caso di corruzione. Gasparro, che è accusato di corruzione per un atto contrario ai doveri di ufficio, peculato, rivelazione ed utilizzazione di segreti d’ufficio, traffico di influenze illecite, avrebbe ricevuto da Salcini un corposo sconto sull’acquisto di un villino in cambio dell’intervento del funzionario su una verifica fiscale in corso da parte della guardia di Finanza, oltre a informazioni riservate al fine di ottenere un rimborso Iva. Mambelli, da anni ai vertici del calcio nazionale, avrebbe fornito a Gasparro tre tessere che permettono l’ingresso gratuito in tutti gli stadi italiani, in cambio della “benevolenza” attiva del funzionario nei confronti di un’azienda di cui Mambelli è socio.

Ora gli indagati possono presentare le loro tesi difensive, prima che la procura decida se archiviare il fascicolo o chiedere il rinvio a giudizio.

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