Caporalato, altri 4 arresti nel forlivese per lo sfruttamento di extracomunitari clandestini

Sviluppi nell'operazione Freedom della Guardia di Finanza di Forlì-Cesena: diventano 9 le ordinanze di custodia cautelare nei confronti di cittadini di nazionalità marocchina. Disposto il controllo giudiziario di alcune cooperative che impiegano centinaia di lavoratori in aziende agricole del cesenate, ravennate e del veronese

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Nuovi sviluppi nell’indagine della Guardia di Finanza di Forlì-Cesena, denominata operazione ‘Freedom’, che nelle scorse settimane aveva permesso di smantellare un’associazione criminale che sfruttava extracomunitari. Come informa un comunicato stampa delle Fiamme Gialle, quattro ulteriori ordinanze di custodia cautelare (una non eseguita per la fuga all’estero dell’interessato) sono state emesse nei confronti di ‘caporali’ di nazionalità marocchina e portano ora a 9 i presunti responsabili dell’associazione per delinquere dedita allo sfruttamento di manodopera clandestina. 

E’stato disposto il controllo giudiziario di sei cooperative che impiegano centinaia di lavoratori. 

La prima parte dell’operazione ‘Freedom’ aveva portato il marzo scorso all’arresto di 5 marocchini e altre quattro persone indagate a piede libero. Erano stati individuati dieci lavoratori stranieri privi di permesso di soggiorno e altri 38 senza contratto di lavoro.
I lavoratori venivano impiegati in aziende agricole del Cesenate, del Ravennate e del Veronese. 

I quattro in carcere sono ritenuti responsabili di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro e immigrazioni clandestine. Secondo quanto emerso dalle indagini, è stato spiegato durante una conferenza stampa nel comando forlivese delle Fiamme Gialle, i quattro sfruttavano i connazionali con la ripetuta corresponsione di retribuzioni notevolmente inferiori ai contratti o comunque sproporzionate rispetto alla quantità e qualità del lavoro prestato. Inoltre i lavoratori erano sistemati in condizioni d’alloggio degradanti e sottoposti nei luoghi di lavoro a condizioni palesemente in spregio alle normative in materia di sicurezza e igiene, con pericoli per la salute, la sicurezza o l’incolumità personale.

Sono poi emersi episodi di violenze e minacce nei confronti di dipendenti delle società degli arrestati che, a fronte delle lamentele per il mancato pagamento dello stipendio, non hanno esitato a minacciare telefonicamente gli operai e, in un caso, a picchiare un ragazzo. I ‘caporali’ impiegavano anche personale privo di permesso di soggiorno (cinque i soggetti individuati irregolarmente presenti sul territorio italiano).

Il valore delle società cooperative nei confronti delle quali è stata disposta la misura del “controllo giudiziario” è stato prudenzialmente stimato in 650mila euro (una delle cooperative dispone di oltre 130 dipendenti, di cui oltre 90 a tempo indeterminato). 

«Le indagini – ha precisato il colonnello Alessandro Mazziotti, comandante della Fiamme Gialle forlivesi – sono state svolte in collaborazione con altri nostri comandi provinciali e hanno riguardato l’intera filiera agro-alimentare e della produzione avicola. Le indagini proseguono». 

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