Legambiente, Ecosistema Urbano 2017: Forlì-Cesena al 30esimo posto

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C’è un’Italia delle città che ha già cambiato passo. Che gestisce il ciclo dei rifiuti come e meglio di tante altre realtà europee, che ha cambiato stili di mobilità, trovato la formula giusta per depurare gli scarichi, contenere i consumi idrici e lo sperpero d’acqua potabile. Lo testimonia il rapporto annuale di Legambiente Ecosistema Urbano 2017, che però non vede Forlì-Cesena, né le sue colleghe romagnole in posizioni di vetta della classifica.

Se nella top ten delle città più virtuose compare solo un capoluogo emiliano romagnolo, Parma al 4° posto, per trovare Forlì-Cesena bisogna scendere fino alla 30esima posizione, mentre Ravenna si classifica al 38esimo posto. Poco meglio ha fatto Rimini, che si è classificata 29esima.

La classifica tiene conto di numerosi indicatori: qualità dell’aria, inquinamento acustico, incentivazione di pratiche di mobilità sostenibile, ma anche incidenti stradali, utilizzo dei trasporti pubblici, percentuale di raccolta differenziata, contenimento degli sprechi della rete idrica, consumo di suolo e case sfitte, oltre a diffusione del fotovoltaico e degli alberi in città.

Bollino nero sulla qualità dell’aria che si respira nel ravennate, giudicata insufficiente da Legambiente, assieme a quella della vicina Forlì. In Romagna fa peggio solo Rimini, che si aggiudica uno “scarsa”.

E se le romagnole non vengono neanche menzionate tra le città più innovative sotto il punto di vista della mobilità sostenibile (che tiene conto dei capoluoghi in cui ci si muove di più a piedi, in bicicletta o utilizzando mezzi pubblici) o per l’estensione delle isole pedonali, l’Emilia Romagna nel suo complesso svetta per il benefit economico per abitante, generato dagli utenti abituali della bici, con 199,44 euro pro capite, valore più alto d’Italia.

Sul fronte della gestione dei rifiuti, la Romagna si becca un bell’ “insufficiente” da Legambiente, per tutti e tre i suoi capoluoghi di provincia: Ravenna, Forlì e Rimini, hanno infatti superato il target di raccolta differenziata fissato dalla normativa per il 2006 (pari al 35%), e si pongono ampiamente al di sotto dell’obiettivo di legge fissato nel 2012, di almeno il 65% di rifiuti differenziati.

Va un po’ meglio sul fronte degli sprechi idrici: le tre romagnole hanno una percentuale di dispersione della rete idrica valutata tra il 20 e il 35%, quando, come sottolinea il rapporto di Legambiente, si tende a considerare fisiologica una dispersione idrica inferiore al 10-15%

Per quanto riguarda il verde, tra le città col maggior numero di alberi per ogni 100 abitanti troviamo Rimini, con 33 alberi/100 abitanti, Ravenna con 27 e Forlì con 25.

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