Perseguita e ferisce l’ex compagna: scatta il divieto di avvicinamento per un uomo a Rimini

La loro relazione, iniziata nell'ottobre 2016, era costellata da frequenti liti. In una di queste lui l'aveva colpita al volto e con una pietra alla schiena

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Al culmine di una delle tante liti che hanno caratterizzato la loro relazione sentimentale, nata nell’ottobre 2016, l’uomo, un 27enne di origini brasiliane e residente a Rimini, sceso all’improvviso dall’autovettura guidata dalla donna, prima la spingeva, poi la colpiva violentemente al volto, quindi prelevava da un cespuglio una grossa pietra, del diametro di circa 50 centimetri, e, dopo aver minacciato di voler distruggere l’automobile della donna, la scagliava addosso alla donna colpendola alla schiena. 

Gli uomini della Divisione anticrimine della Questura di Rimini, nella giornata di ieri, sabato 13 gennaio, hanno eseguito un’ordinanza cautelare che dispone il divieto di avvicinamento emessa dal Giudice delle indagini preliminari, dr.ssa Sonia Pasini, su richiesta del Sostituto Procuratore dr.ssa Bonetti, nei confronti del 27enne, ritenuto responsabile del reato di atti persecutori e lesioni personali nei confronti della sua ex compagna.

Quel giorno, la donna, per difendersi dall’aggressione in atto, aveva poi raccolto da terra un frammento del masso gettandolo a sua volta addosso all’indagato, ferendolo, allontanandosi quindi dalla scena sino all’arrivo delle forze dell’ordine, subito allertate dalla stessa, non prima tuttavia che l’uomo riuscisse a sottrarle il telefono cellulare gettandolo a terra e calpestandolo ripetutamente pur senza renderlo non funzionante. La donna, il cui racconto è stato riscontrato dall’attività svolta dagli agenti della Questura di Rimini intervenuti sul posto, accompagnata dal proprio ex marito, si era presentata al pronto soccorso dell’Ospedale di Rimini per ricevere le cure necessarie a seguito delle percosse subite, e qui i sanitari le riscontravano un “trauma facciale e frattura delle ossa nasali”.

A questo punto è scattata la rete di protezione contro la violenza nei confronti delle donne della Questura di Rimini, rete già allertata dal personale delle Volanti intervenuto sul posto – che aveva segnalato il caso nel portale EVA, il protocollo che ha codificato in linee guida le Best Practice per la gestione degli interventi legati alla violenza di genere in caso di primo intervento degli addetti al controllo del territorio, attraverso la elaborazione di una “Processing Card” composta di schede che i poliziotti devono compilare ed inserire negli archivi informatici di polizia quando intervengono a seguito di segnalazione di violenza di genere – e da quello del Posto di Polizia dell’Ospedale che ha subito compreso la questione.

La donna ha pure specificato che dal mese di ottobre 2016, da quando cioè aveva iniziato con l’indagato una convivenza more uxorio in un residence di Rimini, diversi erano stati gli episodi di violenza verbale o fisica. La professionalità degli operatori della Polizia di Stato nella ricostruzione dei singoli episodi ha consentito di adottare la misura cautelare, al fine di evitare che la condotta dell’uomo possa determinare altre e più pesanti conseguenze. All’uomo è stato quindi notificato il divieto di avvicinamento alla donna.

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