No allo striscione per tifoso del Cesena morto sul lavoro, Morrone (Lega) interroga ministro Minniti

Il questore di Novara ne ha vietato l'ingresso allo stadio: "Condotta discriminatoria per una decisione fuori luogo e priva di fondamento normativo"

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Una vicenda che “trasuda vergogna” e che ora finisce sui banchi del Parlamento. Venerdi’ scorso, 30 marzo, per la trasferta a Novara, i tifosi del Cesena Calcio sono partiti alla volta dello stadio Piola con lo striscione in ricordo di Daniele Magnani, il “Gagio”, 37enne tifoso cesenate di Bellaria scomparso pochi giorni fa in seguito a un incidente sul lavoro a Vibo Valentia. Ma il questore della citta’ piemontese non ne ha voluto sapere, vietando l’ingresso dello striscione. Una “condotta discriminatoria”, per una “decisione fuori luogo e priva di fondamento normativo”, tuona in una interrogazione a risposta urgente per il ministro dell’Interno Marco Minniti, il parlamentare romagnolo della Lega Nord, Jacopo Morrone.

“Il commovente gesto della tifoseria cesenate – scrive l’esponente del Carroccio – e’ stato incredibilmente calpestato dal Dirigente dell’ordine pubblico novarese, per espressa disposizione del questore”.

“Ciao Gagio, fratello di Bellaria. Per sempre nei nostri cuori”, questa la giustificazione, non aveva inerenza con l’evento sportivo. E “a nulla” sono valse le “giuste” rimostranze dei tifosi romagnoli che hanno quindi deciso di non assistere alla partita e di sostare per gli interi novanta minuti all’esterno dello stadio Piola, in segno di protesta.

Il deputato del Carroccio evidenzia “l’assoluta infondatezza normativa della motivazione avanzata dal questore”. E infatti durante Novara-Cesena faceva bella mostra in curva uno striscione “analogo” in ricordo del compianto allenatore Emiliano Mondonico. Per cui “due pesi e due misure”, conclude Morrone, chiedendo a Minniti “come giustifichi, in diritto, la decisione, del tutto arbitraria, del questore di Novara”. 

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