Emergenza E45. I sindaci romagnoli insistono: “Aiuti anche a imprese, Di Maio deve vederci”

I primi cittadini di 13 Comuni scrivono al Ministro del Lavoro sollecitando un incontro di persona: "Con la chiusura del viadotto Puleto crollo del fatturato per autotrasporto e turismo"

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Sugli ammortizzatori sociali, martedì, hanno portato a casa l’impegno del ministero per 8 milioni di euro, ma i sindaci romagnoli della E45 ora chiedono aiuti anche per le imprese. E insistono per ottenere un altro incontro al ministero del Lavoro, stavolta con Luigi Di Maio in persona. Cosi’, stamane i primi cittadini di 13 Comuni romagnoli hanno scritto una lettera al ministro, spiegando che nell’incontro di ieri “nulla si e’ potuto decidere per le imprese, e sono tante, che si trovano in difficolta’ a seguito dell’emergenza E45 perche’ costrette, da un lato, a sostenere costi aggiuntivi mentre, dall’altro, hanno visto crollare il loro fatturato”. 

In particolare, prosegue la lettera, i settori piu’ colpiti sono quello dell’autotrasporto “che con la chiusura dell’E45 ha un danno mensile valutabile secondo Unioncamere Emilia-Romagna in circa 5 milioni” e quello del turismo, “che paga dazio per quasi 800.000 euro al mese”.

Per questo, dicono, “speriamo che il nuovo incontro, che auspichiamo questa volta possa vederla presente in modo da poter interagire de visu, possa tenersi quanto prima, e confermiamo con la presente la nostra disponibilita’ di incontrarla in qualunque momento, compatibilmente con la sua agenda”. Ieri, intanto, il vice capo di gabinetto del ministero, Pasquale Staropoli, ha garantito agli amministratori di Emilia-Romagna, Toscana e Umbria, che nel ‘Decretone sul reddito di cittadinanza e quota 100′ verra’ inserito un emendamento che per i territori colpiti dalla chiusura del viadotto Puleto varra’ 8 milioni. E sara’ destinato ai lavoratori in cassa integrazione, ad orario ridotto di lavoro, e alle imprese che hanno gia’ sospeso la loro attivita’. 

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