Viadotto E45. I sindaci della valle del Savio “abbandonati” minacciano il blocco del traffico

Lettera aperta ai parlamentari e consiglieri regionali romagnoli: "Impegnatevi a far rispettare gli impegni presi dalle istituzioni. Se non arriveranno risposte, siamo pronti anche a gesi eclatanti"

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I sindaci romagnoli della vallata del Savio (Cesena, Bagno di Romagna, Verghereto, Sarsina e Mercato Saraceno) tornano a farsi sentire per chiedere la risoluzione delle problematiche sulla SS3bis Tiberina (E45) che da tempo vede interrotto il transito ai mezzi pesanti nel tratto del viadotto Puleto. Lo hanno fatto attraverso una lettera inviata ai parlamentari locali e ai consiglieri regionali in cui premono affinche’ siano stanziate somme di denaro a ristoro dei danni provocati da tale situazione e per la manutenzione della viabilita’ alternativa. 

Si sentono “presi in giro e abbandonati. E cosi’ le nostre e vostre comunita’”, per questo i sindaci romagnoli della E45, pur affermando di voler portare avanti le loro richieste “seguendo i metodi istituzionali, non escludono di mettere in atto anche gesti di protesta piu’ eclatanti”. Le richieste sono le stesse da tempo: un impegno dei rappresentanti istituzionali del territorio per la riapertura completa del viadotto Puleto anche per i mezzi pesanti, per il ristoro dei danni provocati da questa situazione, per la manutenzione straordinaria della viabilita’ alternativa.

A metterlo nero su bianco in una lettera ai parlamentari e i consiglieri regionali eletti nel territorio sono Paolo Lucchi (Cesena), Marco Baccini (Bagno di Romagna), Enrico Salvi (Verghereto), Enrico Cangini (Sarsina) e Monica Rossi (Mercato Saraceno). Nella quale di fronte al perdurare dell’emergenza E45, affermano di “non voler abbassare la guardia”. Il documento e’ partito stamane ed e’ rivolto ai senatori Antonio Barboni, Stefano Collina, Marco Croatti, Vasco Errani, e gli Onorevoli Carlo Ugo De Girolamo, Marco Di Maio, Jacopo Morrone, Alberto Pagani, Elena Raffaelli, Giulia Sarti, Simona Vietina) e dei consiglieri regionali dell’Emilia-Romagna eletti nelle province romagnole (Mirco Bagnari, Andrea Bertani, Gianni Bessi, Andrea Liverani, Lia Montalti, Massimiliano Pompignoli, Giorgio Pruccoli, Valentina Ravaioli, Manuela Rontini, Nadia Rossi, Raffaella Sensoli, Paolo Zoffoli).

La decisione di scrivere arriva dopo il tavolo di confronto pubblico che si e’ tenuto a San Piero in Bagno sabato, sulla questione ormai nota della E45, dove, appunto, si e’ anche ipotizzato di protestare fermando il traffico sull’A14, all’altezza di Cesena, per “bloccare l’Italia per un giorno”, come ha detto il primo cittadino di Bagno di Romagna, Marco Baccini.
Col collega toscano di Sansepolcro (Arezzo), Mauro Cornioli, che ha suggerito di estendere ‘l’azione’ anche allo svincolo di Arezzo dell’A1 e di Perugia sulla E45. “Siamo rammaricati e dispiaciuti per non aver visto nessuno di voi”, all’incontro di sabato scorso, scrivono oggi i primi cittadini romagnoli, “salvo l’onorevole Simona Vietina e la consigliera regionale Lia Montalti”. Di piu’, i sindaci sono “perplessi e increduli per non aver neppure ricevuto un cenno di risposta all’invito che vi avevamo rivolto, ad eccezione di Jacopo Morrone e Marco Di Maio, di Vasco Errani e del consigliere regionale Giorgio Pruccoli, che ci hanno anticipato di essere alle prese con impegni diversi e non rinviabili”. Quel “disappunto e il senso di abbandono”, rincarano, “riguarda anche i nostri e vostri cittadini, gli imprenditori, le famiglie e ci uniamo a loro nel constatare la mancanza di attenzione e interesse nei confronti di una situazione che, seppur coinvolga tre Regioni e divida l’Italia, ogni giorno diventa sempre piu’ complicata e, per certe parti delle nostre e vostre Comunita’, critica e grave”.

Senza contare che, a distanza di tre mesi dalla chiusura, “nessuno degli impegni dichiarati da ministri e parlamentari sia stato realizzato”. Al di la’ dell’attesa apertura ai mezzi pesanti, “che dipende dal corso dell’attivita’ della magistratura, i lavoratori e le imprese non hanno ricevuto alcuna risposta concreta ai danni che stanno subendo ogni giorno e il cantiere per la riqualificazione della vecchia 3bis Tiberina non e’ neppure partito”. Eppure, vanno avanti i sindaci, “avevamo dato fiducia a ministri e parlamentari nel rispettare gli impegni dichiarati in occasione della visita al ponte Puleto e ne avevamo dato dimostrazione concreta, annullando la manifestazione programmata per il 16 febbraio”.

Oggi al Governo chiedono “di riportarci in fretta ad una situazione normale. Non pretendiamo altro. A voi, tutti, quello che continuiamo e continueremo a chiedere e’ l’impegno alla riapertura immediata ai mezzi pesanti non appena la magistratura lo consentira’, l’avvio immediato del cantiere sulla vecchia 3bis Tiberina ma, prima di tutto, il ristoro dei danni subiti dalle aziende e dai cittadini di questo territorio”. A questo si aggiunge la richiesta di programmare interventi di manutenzione straordinaria alle vie alternative, quelle “che in questi mesi stanno sopportando il traffico deviato dalla E45, nonche’ un piano di programmazione delle manutenzioni e di gestione della viabilita’ della E45 e delle vie di sfogo connesse, cosi’ da riconoscere a questo assetto viario l’importanza che riveste per il Paese”. E se non arriveranno risposte usando “i modi istituzionali a cui piace attenerci nella nostra veste di sindaci, siamo disposti anche a raccogliere la provocazione che Morrone ha avanzato al Ponte Puleto di un’azione di blocco del traffico”. 

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