Esondazione fiume Savio. Buonguerrieri (FI): “Il nostro dossier non è stato ascoltato”

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“Nel momento dell’emergenza, di una tragedia sfiorata, nessuno vuole fare della facile polemica: ma l’esondazione del Savio non può finire nel dimenticatoio e la prossima volta, prima di far passare per pretestuose e infondate certe segnalazioni, gli amministratori ci dovrebbero pensare due volte”. Lo afferma Alice Buonguerrieri, vice commissario provinciale di Forza Italia e candidata al consiglio comunale a Cesena per gli azzurri.

Proprio la Buonguerrieri nel dicembre scorso si era recata, anche grazie all’intervento dell’Onorevole Galeazzo Bignami, all’Autorità di Bacino – assieme al vicesindaco di Sarsina Gianluca Suzzi – per sollecitare la pulizia del fiume Savio e di altri torrenti affluenti. 

“I problemi che si manifestano a valle partono da monte – sintetizza la Buonguerrieri – ed è proprio da monte che deve partire un’accurata manutenzione dei corsi d’acqua. Nel dicembre scorso, proprio per evitare e prevenire eventuali pericoli di esondazioni, avevamo prodotto una copiosa documentazione di mappe e fotografie per rappresentare i tratti più critici lungo il Savio. Il sindaco di Bagno di Romagna rispose alla nostra iniziativa assicurando che era tutto sotto controllo, che le opere di manutenzione erano state fatte e che c’era un programma di interventi futuri… Però se Cesena si è trovata invasa da acqua e fango questi lavori di pulizia del letto fluviale non saranno stati fatti nel modo giusto. Mi chiedo a cosa serva l’Unione dei Comuni, guidata proprio dal sindaco di Cesena Paolo Lucchi e da Marco Baccini, se non riesce a dare il giusto rilievo alle problematiche che emergono sul territorio; noi ci siamo fatti portavoce di cittadini che da tempo lamentavano una scarsa cura dei corsi d’acqua ed erano giustamente preoccupati. Siamo stati liquidati dagli amministratori pubblici con due parole in croce, hanno volutamente sminuito una problematica seria, e oggi si trovano a dover affrontare un’esondazione che ha causato parecchi danni. Le emergenze esistono, così come i fenomeni meteo straordinari, però qui gli effetti dell’ondata di maltempo potevano essere molto più contenuti solo se si fosse ascoltato, solo se si fosse fatta quella manutenzione semplice e dovuta ai corsi d’acqua”. “Ma intervenire – sottolinea la forzista – è reso sempre più complicato dalla Regione Emilia-Romagna: le normative approvate a Bologna limitano la possibilità di intervenire lungo gli argini fluviali, che così risultano sempre meno curati, anche perché cittadini e imprese sono scoraggiati dal richiedere interventi”. 

Il centrodestra in consiglio comunale aveva proposto un emendamento al Bilancio di previsione 2018 chiedendo interventi di difesa idrogeologica e frane. “Si chiedeva un ampliamento del fondo, ma la proposta è stata bocciata dal Pd. La maggioranza di centrosinistra ha preferito mettere milioni di euro per rispondere alle richieste di Carta Bianca in vista delle elezioni piuttosto che mettere mano alla difesa del territorio: in termini elettorali – conclude l’esponente di Forza Italia – rende più un parco giochi per i bambini piuttosto che un intervento per la difesa idrogeologica”.

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