Maltempo. Cia Romagna, continua il flagello per il settore agricolo

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L’estremizzazione del clima colpisce ancora. Nel pomeriggio del 22 giugno il maltempo ha flagellato anche l’Emilia Romagna: in Romagna i danni hanno riguardato, oltre alle automobili, soprattutto il già pesantemente martoriato settore agricolo. «Non è ancora finita la conta dei danni del maltempo di maggio che gli agricoltori si trovano daccapo – afferma il presidente di Cia – Agricoltori Italiani Romagna, Danilo Misirocchi – A fasce, tutta la Romagna è stata interessata: dalla dorsale appenninica, alla pianura al mare».

 

Grandine e forte vento nel ravennate, forlivese, cesenate, nel riminese violenti acquazzoni. Albicocche, pesche, susine, pere, uva, grano, orzo, mais, orticole, sementiere: di nuovo sotto stress, di nuovo verifiche per cercare di capire quali conseguenze ci saranno sulle colture dopo gli ultimi violentissimi temporali. Molte le colture a ridosso della raccolta, altre in maturazione. Alcune colture, come ad esempio alcune sementiere, erano già in affanno per le temperature troppo alte e il troppo secco di giugno.

 

«Solo nei prossimi giorni, coi rilievi in campo, si potranno avere stime più precise in merito agli effetti sul comparto frutticolo, cerealico, orticolo e sementiero (si parla di centinaia e centinaia di ettari allettati in Romagna). Danni che si aggiungono a danni – sottolinea Misirocchi – e che compromettono sempre più l’agricoltura di un intero territorio, la liquidità delle aziende agricole (già in affanno da tempo non solo a causa del meteo), con effetti che si riversano anche sull’indotto».

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