Incidenti stradali: meno morti e feriti. Dal 2022 arriva alcollock: ferma l’accensione se si superano i limiti

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Sono stati pubblicati i dati dell’Osservatorio regionale per l’educazione alla sicurezza stradale, riferiti agli incidenti verificatisi in Emilia Romagna al 31 dicembre 2018. Ne esce un quadro in parziale miglioramento, che vede diminuire il numero totale di incidenti stradali, ma soprattutto quello dei morti e dei feriti, che nel 2018 si attestano a 316 per i decessi e 22.402 per i feriti.

La provincia di Ravenna si attesta in quinta posizione nella classifica regionale delle città con più morti sulle strade: nel 2018 sono stati 34, contro i 46 del 2017 (anno di picco), i 35 del 2016 e i 38 del 2015.

Forlì-Cesena e Rimini se la cavano decisamente meglio con 25 morti (erano 31 nel 2017, 34 nel 2016, 24 nel 2015) la prima e 15 la seconda (erano 22 nel 2017, 19 nel 2016, 19 nel 2015).

infografica incidenti stradali 2018

Dall’infografica, che rappresenta in blu la geolocalizzazione dell’incidente e in nero quella dell’incidente mortale, appare evidente che gli incidenti avvengono prevalentemente nell’area della pianura. Rispetto alla categoria delle strade, il livello di incidentalità si conferma più elevato all’interno dei centro abitati con una percentuale sostanzialmente immutata dal 2012, mentre il livello di gravità degli incidenti rimane maggiore nelle strade extraurbane.

Per quanto riguarda i feriti, che in totale in regione sono stati 22.402 nel 2018 (in calo dal 2017, quando sono stati 23.500), Ravenna sale in classifica fino al quarto posto, con 2.205 persone coinvolte e danneggiate fisicamente da un incidente stradale. Sotto di lei si colloca Rimini con 2.052 feriti e Forlì-Cesena con 2.028.

“Il dato di mortalità è in leggero miglioramento, in quasi tutte le province del territorio – affermano dall’Osservatorio regionale – ma appare necessario tenere sempre alto il livello di attenzione e di intervento per il miglioramento della sicurezza stradale, perchè questi dati ed il trend fanno verosimilmente ipotizzare che sarà impossibile centrare l’obiettivo europeo di dimezzamento del numero dei decessi nel 2020 rispetto ai dati del 2010″.

trend regionale incidenti stradali

ANALISI DELLE PROBABILE CAUSE E CONCAUSE

ABUSO DI ALCOL E SOSTANZE STUPEFACENTI

Dall’Osservatorio si segnala il continuo aumento di incidenti mortali alcool correlati . “Guidare sotto l’influenza di alcol e stupefacenti – spiega il presidente Mauro Sorbi – incrementa il rischio di incidente del 35,9 volte e da recenti statistiche risulta che qualsi il 50% degli incidenti stradali mortali abbia proprio come concausa l’abuso di alcool e di sostanze stupefacenti. La novità è che il fenomeno colpisce prevalentemente la fascia di età over 40, mentre si è ridotto quello delle cosiddette stragi del sabato sera”.

E annuncia: “Segnaliamo che una nuova direttiva europea renderà obbligatorio dal 2022 l’alcollock che impedirà l’accensione del veicolo se il conducente ha assunto alcoolici oltre il limite di legge. Tutte le case automobilistiche dovranno dotare i nuovi veicoli (auto, furgoni, mezzi pesanti) che usciranno dalle loro sedi di tali dispositivi per la prevenzione di incidenti, tutelando automobilisti e pedoni”.

DISTRAZIONE

La distrazione è causa o concausa di comportamenti che creano incidentalità: oltre l’81%. “Ci sono tre grandi cause di distrazioni alla guida – specifica Sorbi -: Distrazioni manuali: tutte quelle azioni che non ci fanno tenere saldamente il volante con due mani come: maneggiare sigarette, navigatori, rasoi, trucchi, usare un cellulare, bere bibite o mangiare. Distrazioni visive: tutte quelle azioni che ci fanno allontanare lo sguardo dalla strada come: guardare il navigatore, leggere un sms, cercare qualcosa. Distrazioni cognitive: tutte quelle azioni che ci fanno perdere la concentrazione alla guida come: pensare a problemi, ripassare mentalmente un discorso, organizzare la giornata”.

SORPASSO

E’ considerato una delle manovre più a rischio per le caratteristiche della sua esecuzione e per l’alta probabilità di scontro frontale in caso di errata valutazione dei tempi.

MANCATA PRECEDENZA A PEDONI E CICLISTI SUGLI ATTRAVERSAMENTI A LORO RISERVATI

Comportamento molto a rischio in quanto si tratta di “utenti deboli” che in caso di collisione con un’auto o una moto subiscono conseguenze fatali in quanto privi di qualsiasi protezione.

PROCEDERE CON VELOCITA’ TROPPO ELEVATA

E’ tra le prime tre cause di incidentalità, sia sulle strade urbane che su quelle extra-urbane.  Nella quasi totalità degli incidenti si abbina al mancato rispetto della distanza di sicurezza.

MANCATO RISPETTO DELLA DISTANZA DI SICUREZZA

Il mancato rispetto della distanza di sicurezza è un’altra causa frequente di incidentalità. Circa il 45% degli incidenti in autostrada (dati definitivi 2018) vedono coinvolti veicoli commerciali e sono innescati da tamponamenti. “Segnaliamo – afferma Sorbi – che il nostro Codicenon riesce ancora a quantificare la distanza di sicurezza obbligatoria e viene addebitata l’infrazione di “insufficiente distanza di sicurezza” solo dopo che è avvenuto un tamponamento e le Forze dell’Ordine hanno verificato che la distanza era insufficiente. Così si va avanti all’infinito senza mai prevenire i tamponamenti”.

MANCATO USO DELLE CINTURE DI SICUREZZA E DEI SISTEMI DI RITENUTA DEI BAMBINI

Comportamento che può portare a gravi conseguenze anche in casi di incidenti a basse velocità. “Occorre non sottovalutare azioni che noi riteniamo piccole e insignificanti – ricorda il presidente dell’Osservatorio -, ma che se svolte quando si è sulla strada possono essere molto pericolose per noi, per chi trasportiamo e per gli altri utenti della strada”.

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