A Pasqua e Pasquetta tutta Italia in zona rossa. Consentito uno spostamento al giorno, come a Natale

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Nuova stretta anticovid per il periodo delle feste pasquali. Come già ci si aspettava da tempo, considerati gli indici della pandemia, tutti in continuo rialzo nelle ultime settimane, pare che anche la Pasqua 2021 sarà in zona rossa. È quanto emerge dallo schema di decreto legge, sottoposto dal Governo alle Regioni, nella riunione tenutasi questa mattina, come riportato da Ansa e dalle principali testate italiane.

La firma ufficiale sul decreto è attesa per la giornata di oggi.

La bozza prevede che dal 15 marzo al 2 aprile e il 6 aprile, nelle Regioni arancioni “è consentito, in ambito comunale, lo spostamento verso una sola abitazione privata abitata, una volta al giorno”, tra le 5 e le 22, “e nei limiti di due persone ulteriori rispetto a quelle ivi già conviventi, oltre ai minori di anni 14 sui quali tali persone esercitino la responsabilità genitoriale e alle persone disabili o non autosufficienti conviventi”. E’ quanto si legge nello schema di decreto legge sottoposto dal governo alle Regioni.

Lo spostamento non è consentito nelle zone rosse.

PASQUA E PASQUETTA IN ZONA ROSSA NAZIONALE

Secondo quanto prevede la bozza di decreto legge del governo, “nei giorni 3, 4 e 5 aprile (comprese quindi Pasqua e Pasquetta), sull’intero territorio nazionale, ad eccezione delle Regioni i cui territori si collocano in zona bianca, si applicano le misure stabilite” per la zona rossa. “Nei medesimi giorni è consentito, in ambito regionale, lo spostamento” verso una sola abitazione una volta al giorno a due persone con minori di 14 anni.

Uno dei nodi centrali dei nuovi provvedimenti riguarda la necessità di portare in area arancione le regioni che ancora si trovano in zona gialla, per contenere il diffondersi della variante inglese, estremamente contagiosa.

“Nelle prossime settimane, dal 15 marzo al 6 aprile, le zone gialle vengono portate in arancione – avrebbe proposto anche il ministro Speranza -. Si rende più tempestivo l’ingresso in area rossa: tutte le regioni che hanno incidenza settimanale superiore a 250/100mila verranno inserite nell’area con le misure più severe attraverso lo strumento delle ordinanze del Ministro della Salute”.

Prevista poi la facoltà per le regioni di poter individuare, quando si è in arancione, aree ulteriori da portare in zona rossa, quando l’incidenza supera la soglia dei 250 casi per 100mila abitanti nella settimana, oppure quando si riscontra una presenza di varianti tale da dover prevedere misure più restrittive: è un’altra delle proposte di nuove misure restrittive che Speranza avrebbe presentato alle regioni.

Dal presidente della Conferenza delle Regioni Stefano Bonaccini “giudizio positivo” sul decreto legge che il governo si appresta a varare, “anche perché permette a noi presidenti di prendere misure provinciali”. “Il virus si sta espandendo, misure restrittive oggi, per salvare l’estate – avrebbe detto il governatore dell’Emilia Romagna secondo fonti che assistono alla riunione -. Prima le facciamo meglio è. Occorrono massima cautela e prudenza”.

“La diffusione del virus in questa fase è decisamente più veloce a causa dell’impatto delle varianti e questo rende condivisibili le scelte che il Governo si appresta a fare con un decreto legge dettato dalla situazione epidemiologica”. “Oggi abbiamo però un’arma in più: i vaccini – ha aggiunto Bonaccini -. Tra l’altro i dati incoraggianti delle ultime settimane, stanno dimostrando che tutte le Regioni hanno una capacità vaccinale molto più robusta rispetto all’effettiva disponibilità delle dosi”.

“Il nuovo provvedimento, con ogni probabilità, entrerà in vigore dalla giornata di lunedì 15 marzo”, avrebbe detto la ministra Mariastella Gelmini, secondo quanto si apprende, all’incontro con gli Enti locali. “Servirà, contestualmente con le nuove misure restrittive, accelerare per avere interventi decisi tanto sui congedi parentali quanto sui ristori – avrebbe detto ancora Gelmini condividendo le preoccupazioni espresse da alcuni governatori, da Bonaccini a Tesei, da Zaia a Emiliano, fino al vice presidente della Campania Bonavitacola -. Il governo sta lavorando in questa direzione e nel decreto Sostegno, ad esempio, ci saranno anche le risorse per i congedi parentali, che saranno retroattivi”.

“Purtroppo siamo di fronte a numeri che impongono ulteriori restrizioni. Ma i ristori siano varati tempestivamente, in contemporanea con le misure: rischiamo altrimenti gravi tensioni sociali. Fondamentale è anche dare garanzie sulla sicurezza dei vaccini”, ha detto il presidente dell’Anci, Antonio Decaro, durante la riunione convocata dal governo.

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