Inaugurato a Cesena il murale per ricordare le vittime della strage di Bologna del 2 agosto 1980

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Un murale in zona stazione ferroviaria di Cesena per ricordare le vittime della strage di Bologna del 2 agosto 1980. L’opera, realizzata dall’artista Loris Dogana, è stata inaugurata questa mattina dalla presidente dell’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna Emma Petitti, dal Sindaco di Cesena Enzo Lattuca, e dall’assessore ai Servizi Culturali Carlo Verona. Presenti anche i rappresentanti dell’associazione familiari delle vittime e dell’associazione Serendippo.

Il murale, realizzato sulla parete esterna del Dipartimento di Psicologia in Piazzale Karl Marx, rappresenta l’Italia colpita dalla bomba del 2 agosto 1980. “Un uovo vuoto – commenta l’artista – un’Italia che ancora oggi è una frittata di uova nella quale non si riescono a identificare chiaramente responsabili e mandanti”.

“Come Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna – spiega la presidente Emma Petitti – abbiamo sostenuto con piacere questo progetto che attraverso murales e installazioni urbane, unirà Bologna alle altre otto province della regione nella commemorazione dell’attentato alla stazione. L’arte come strumento di memoria ha inoltre messo in luce come ragazzi e ragazze, alcuni dei quali giovanissimi, abbiano messo la propria creatività al servizio dell’impegno civile. Un impegno che non si è mai esaurito in questi 41 anni, perché noi non vogliamo dimenticare e abbiamo una sete inesauribile di giustizia. Continuiamo a chiedere che si faccia piena luce su uno dei più tragici attacchi al cuore del Paese, costato la vita a 85 persone”.

“La parola chiave è ricordare- commenta il sindaco di Cesena – avere memoria e stringersi in un unico racconto di comunità che parte da Bologna, colpita dalla tragica strage di sabato 2 agosto 1980, e che tocca da vicino tante città italiane e del mondo quante sono state le vittime di quell’infausto evento avvenuto 41 anni fa. Inaugurare oggi a Cesena questo murale assume un significato importante rappresentato da questa rete immaginaria che di stazione in stazione unisce tutto il territorio regionale, ricordando gli uomini e le donne che hanno perso la vita il 2 agosto 1980 e per rinnovare la vicinanza alle loro famiglie. Con questi murales costruiamo una ‘memoria storica della strage’ e diamo un’ulteriore valenza a queste pareti e a questa zona della nostra città quotidianamente frequentata da studenti, dal liceo all’Università, insegnanti e da tutti coloro che arrivano a Cesena per svariate ragioni”.

L’iniziativa nasce per commemorare il 40esimo anniversario dell’attentato da un’idea dell’associazione Serendippo in collaborazione con Associazione familiari vittime della strage del 2 Agosto 1980, Assemblea legislativa regionale, Comune di Cesena, Rete Ferroviaria Italiana, Fondazione Rusconi e Tper. La realizzazione dell’opera di Cesena conclude il progetto “Lost&found 1980-2020. Memorie private e collettive 40 anni dopo”: un percorso di arte pubblica sull’attentato del 2 agosto che attraversa strade e piazze di tutte le province dell’Emilia-Romagna con le opere murali di giovani artisti, tutti nati dopo il 1980. Insieme all’opera di Dogana, infatti, sono stati realizzati murales a Bologna, Parma, Reggio Emilia, Rimini, Modena, Ravenna (per mano, rispettivamente, di Collettivo FX, Alessandro Canu, PsikoPlanet, Guerrilla spam, Zamoc e Dissenso Cognitivo), mentre sono in fase di completamento le opere di Ferrara e Sarmato (Piacenza).

L’artista Loris Dogana. La sua formazione, apparentemente non lineare, lo ha portato dapprima a diplomarsi all’ISA di Urbino “Scuola del Libro” nel 2002 e poi presso la Scuola di Teatro di Bologna “Alessandra Galante Garrone” come attore e scenografo, sempre seguendo un filone di esplorazione dei comportamenti umani secondo la sua filosofia “Giuro di dire la Verità, tutta la Verità, anche se fa Male”. Disegnatore, Attore, Tatuatore, la missione di Loris è quella di rappresentare e di parlare della realtà e di criticarla sia svelando la natura paradossale delle relazioni umane, sia mostrando l’assurdità del mondo in cui tali relazioni si rendono possibili. Calato nella realtà, non si pone al di sopra del mondo. Non a caso, i suoi lavori si collocano tra i confini di pop e di cultura alta, di filosofia e umorismo.

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