Per i 500 anni di Raffaello un progetto dei musei cesenati sul suo “alumno primario”, Scipione Sacco

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In questo momento molto difficile per ogni settore, cosa accade alla cultura? Cosa stanno facendo i Musei? Risponde a questa domanda il Direttore del Museo e Biblioteca Renzi di San Giovanni in Galilea, il Dott. Andrea Antonioli: «Il Museo Renzi sta pensando non solo al dopo, ma anche all’oggi. Stiamo lavorando a pieno ritmo sulle nostre piattaforme digitali (facebook, Istagram, ecc.) con iniziative e appuntamenti culturali on line».

Tra i progetti in cantiere ce n’è in particolare uno di grande spessore non solo per Cesena e per la Romagna, ma anche per il palcoscenico artistico nazionale poiché esso vede la collaborazione delle più importanti Istituzioni culturali a livello regionale e nazionale (Istituto Beni Culturali della Regione Emilia-Romagna, Ministero per i Beni e le Attività Culturali), oltre che diversi Musei del territorio: il Museo Renzi, il Museo “Leonardo da Vinci e la Romagna di Sogliano al R., la Fondazione “Tito Balestra” e il Museo d’Arte Sacra di Longiano, nonché vari esperti d’arte.

Tutti questi agenti della cultura si sono concentrati su un grande pittore romagnolo, una figura rimasta nell’ombra per cinque secoli. Si tratta di Scipione Sacco “alumno primario” del grande Raffaello, autore di dipinti pregevoli distribuiti in particolare nelle più belle e importanti chiese di Cesena, mentre una straordinario pala si può ammirare presso la Pinacoteca Civica della città.

«Un progetto – precisa il Direttore Antonioli – che comprendere una mostra itinerante, un prezioso volume e un ciclo di conferenze, il cui programma è stato inserito dalle massime autorità culturali nel palinsesto nazionale e internazionale del 500° anniversario della morte di Raffaello. Scipione Sacco nacque a Sogliano dove visse i primi 18 anni della sua vita e operò soprattutto a Cesena, ma anche a Longiano, città nelle quali sono state oltretutto intitolate aree pubbliche a suo nome».

Del comitato scientifico fanno parte Giovanni Paolo Tesei, noto architetto e esperto d’arte di Roma che da anni collabora nello staff del Direttore Antonioli. Tesei ha condotto preziose ricerche, soprattutto nella capitale, mettendosi sulle tracce del pittore cesenate alla corte papale assieme al suo maestro Raffaello. Del comitato fanno parte anche il noto critico ed esperto d’arte cesenate Orlando Piraccini (ex funzionario dell’Istituto Beni Culturali) e le funzionarie dell’Istituto per i Beni Artistici, Culturali e Naturali della Regione, le dott.sse Fiamma Lenzi (settore Musei) e Elisabetta Landi (settore Arte).

Il progetto, sostenuto dai comuni di Sogliano, Borghi e Longiano, è nato da un’idea del Direttore Andrea Antonioli, autore in questi ultimi anni di tanti e importanti progetti culturali tra cui quello di Ramberto Malatesta, filosofo e strologo del Rinascimento, al quale collaborarono le più importanti università europee con convegni e  mostre (anche alla Biblioteca Malatestiana), mentre più recente è il progetto internazionale “Due mondi e una rosa per Anita”, diffusosi rapidamente in diversi stati del mondo.

«La vita di Scipione Sacco fu molto travagliata – continua Antonioli – A diciassette anni dovette fuggire da Sogliano e dalla Romagna con tutta la sua famiglia a causa di spiacevoli circostanze che videro protagonista suo padre Giacomo, vicario e notaio dei conti Malatesta. Una storia nella storia, molto affascinante e tutta da raccontare, ma per certi aspetti ancora oscura quella della vita di questo eclettico e talentuoso artista che fece tesoro degli insegnamenti del grande Raffaello, tanto più che nella chiesa di San Severo (non più esistente), dove fu sempolto, era presente una lapide che lo indicava come alumno primario di Raffaello e di cui rimane una fedele trascrizione. Nei primi anni Trenta del Cinquecento Scipione tornò in Romagna dove fu autore di numerose e pregevoli opere, a tal punto, da monopolizzare l’arte sacra della città di Cesena, dove abitò e fu prevalentemente attivo con numerose opere per le maggiori chiese (Cattedrale, San Domenico, Madonna del Monte, ecc.). Per alcuni anni abitò e fu attivo anche a Longiano (Santuario del SS. Crocifisso, affreschi nella rocca malatestiana, ecc.)».

A questo talentuoso pittore verrà dedicato un ricco ed elegante volume sulla sua vita e le sue opere che uscirà nei mesi autunnali, nel pieno delle ricordanze raffaellesche, mentre il Direttore Antonioli precisa che qualora perdurino le restrizioni dovute all’intensità del contagio, la mostra e il ciclo di conferenze previste, verranno anticipate da iniziative e mostre virtuali, video, interviste, forum, pagine web nei siti dei comuni e dei musei coinvolti, nonché post facebook, instagram, tweet.

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