Caporalato nel settore ortofrutticolo locale. L’Ugl denuncia: “immigrati pagati 4 euro l’ora”

Il lavoro nero e sottosalariato non sarebbe più un problema diffuso solo al sud Italia

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A lanciare l’allarme sul preoccupante utilizzo di manodopera sottopagata e in nero, dunque totalmente priva di diritti, anche in Romagna nel settore dell’ortofrutta è il sindacato Ugl, che la scorsa estate ha lanciato proprio su questo territorio la campagna #ilsilenziouccide.

“Una recente inchiesta – specifica Emanuela Del Piccolo, segretaria Ugl di Forlì-Cesena in una nota dell’agenzia di stampa Dire – ha accertato l’utilizzo di immigrati clandestini utilizzati come manodopera in alcune aziende agricole romagnole dell’area della provincia di Forlì-Cesena, per un compenso ddi 3-4 euro all’ora, con persone che, per aver lavorato anche 16 ore al giorno, hanno guadagnato 30 euro in tutto”. 
Il ricorso a queste forme di sfruttamento si sta diffondendo “in maniera sempre crescente – conclude Del Piccolo – e rappresenta la scorciatoia più diffusa per affrontare il delicato momento di crisi che sta vivendo il settore ortofrutticolo romagnolo”.

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