Trivelle a ‘Torre del moro’, il governo: «Ancora nessun ok a perforare»

Risposta all'interrogazione di alcuni parlamentari di Possibile, tra cui il ravennate Andrea Maestri

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Prima di attivare le trivelle a “Torre del moro”, area in provincia di Forlì-Cesena, e’ necessario «uno specifico procedimento istruttorio che prevede, tra l’altro, l’acquisizione della valutazione d’impatto ambientale e l’intesa della Regione». Il permesso di ricerca per idrocarburi liquidi e gassosi alla societa’ Po valley operations e’ protagonista di una interrogazione di alcuni parlamentari di Possibile, tra cui il ravennate Andrea Maestri, cui ha risposto martedi’ 23 maggio alla Camera, il sottosegretario di Stato per lo Sviluppo economico, Antonio Gentile. 

Precisando che se gli Enti locali interessati erano gia’ stati coinvolti nella prima fase dell’autorizzazione, lo saranno anche nell’eventuale seconda. Il permesso di ricerca, ricostruisce il sottosegretario nella sua risposta, e’ stato conferito con decreto ministeriale l’8 febbraio scorso, in seguito all’acquisizione della delibera di giunta regionale del 10 giugno 2013, con la quale e’ stata riconosciuta la compatibilita’ ambientale del programma dei lavori, e della delibera regionale del 21 dicembre 2015, con la quale e’ stata espressa l’intesa favorevole della stessa Regione. Per rilasciarlo, aggiunge, vengono acquisiti i pareri delle Amministrazioni, l’esito della procedura di valutazione di impatto ambientale e, per la terraferma, l’intesa della Regione.

Dunque «i Comuni interessati sono stati sentiti in primo luogo dalla Regione Emilia-Romagna» e poi in una conferenza di servizi. Il programma dei lavori, sottolinea il sottosegretario, «prevede in via solo programmatica la perforazione di un sondaggio esplorativo consequenziale, previo svolgimento di un’attivita’ di indagine geologica e geofisica che si concluda con esito positivo». Dunque, ribadisce, «allo stato la societa’ non puo’ procedere alla perforazione di alcun sondaggio esplorativo, la cui esecuzione potra’ avvenire solo a valle di uno specifico procedimento istruttorio che prevede, tra l’altro, l’acquisizione della valutazione d’impatto ambientale e l’intesa della Regione».

Non solo. Il ministero garantisce che «nell’eventuale fase autorizzatoria del pozzo esplorativo, gli enti locali saranno ulteriormente pienamente coinvolti nella decisione» e che “si terra’ conto di tutte le problematiche ambientali eventualmente rilevate, nonche’ delle opposizioni alla perforazione medesima avanzate dalle istituzioni e dai comitati locali e dai Comuni medesimi».
Da ultimo, Gentile rimarca che «le attivita’ di ricerca e di coltivazione di idrocarburi liquidi e gassosi in terraferma e in mare, sono svolte sotto il controllo continuo del ministero».

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