Coldiretti: bene il tavolo anti cimice asiatica, gravi danni all’agricoltura emiliana e romagnola

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È positivo l’avvio del tavolo interministeriale di crisi per affrontare definitivamente la questione della cimice asiatica che si sta moltiplicando nelle campagne ed in città, causando danni in Italia stimati per ora in circa 250 milioni di euro alle produzioni di mele, pere, kiwi, ma anche pesche, ciliegie, albicocche e piante da vivai. Ad affermarlo è il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nell’esprimere soddisfazione per l’annuncio del Ministro delle Politiche agricole Gian Marco Centinaio della convocazione del tavolo per combattere quella che è una vera e propria emergenza nazionale, dopo le varie richieste di immediato intervento.

“Non possiamo avere tempi ordinari rispetto a emergenze come l’arrivo di specie aliene, ad esempio la cimice asiatica, che invece richiedono provvedimenti rapidi del Ministero dell’Ambiente e controlli sulle merci importate nel nostro Paese” ha aggiunto Prandini nel sottolineare l’esigenza di dare veloce attuazione al nuovo regolamento per l’immissione di specie e popolazioni non autoctone di organismi antagonisti di insetti alieni nel territorio italiani. Si tratta in particolare – spiega la Coldiretti Emilia-Romagna  – della possibilità di diffusione nelle campagne della vespa samurai, nemica naturale della cimice asiatica. Una possibilità che deve essere garantita già durante la campagna agricola in corso.”

“La lotta al terribile insetto – informa Coldiretti Emilia Romagna – per ora può avvenire attraverso protezioni fisiche come le reti a difesa delle colture. Per contrastare la proliferazione dell’insetto alieno è dunque importante proseguire a marcia spedita con la ricerca per interventi a basso impatto ambientale, attività già avviata con successo per esempio nella provincia di Modena dove, grazie all’attività del Consorzio Fitosanitario provinciale, sono state messe in campo innumerevoli attività per la verifica di metodi di lotta con insetti antagonisti insetto autoctoni come l’Anastatus bifasciatus che si nutre delle uova di cimice.”

“La situazione è particolarmente difficile – denuncia Coldiretti Emilia Romagna – soprattutto nella nostra regione. I danni alle produzioni, pere in particolare ma non solo, ammontano in molte zone tra il 40% ed il 100% con imprese che si troveranno in una situazione gravissima. Da un lato è necessario accelerare il più possibile i lanci degli insetti antagonisti – sostiene Coldiretti Emilia-Romagna – ma dall’altro è importante che le istituzioni non facciano mancare il loro apporto con risorse economiche da mettere in campo a sostegno del mondo agricolo. Il settore frutticolo dell’Emilia Romagna – afferma Coldiretti regionale – è a rischio e chiediamo a tutte le istituzioni competenti di mettere subito in campo soluzioni che vadano a prevenire e risarcire i danni alle aziende agricole.”

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