“Fate acquisti nei negozi di Cesenatico”. L’appello dei commercianti di Viale Carducci

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Un appello al “senso di comunità” di tutti i cesenaticensi per tentare di arginare i danni economici provocati dal coronavirus. Firmatari i commercianti di viale Carducci che – per esorcizzare gli spettri di una crisi che rischia di affossare tante attività – lanciano una campagna di sensibilizzazione a sostegno dei piccoli negozi del territorio: “Sappiamo che certe abitudini sono ormai consolidate – spiegano all’unisono – per cui nessuno si illude che la gente, dall’oggi al domani, rinunci ad amazon o ai centri commerciali. Ma, vista l’eccezionalità del momento, la speranza è che si risvegli in ognuno di noi il senso di comunità e, nell’interesse di tutti, si cominci a fare scelte diverse”.

“Mai come in questo periodo – aggiungono – sarebbe importante che la ricchezza rimanesse nel territorio e non venisse dispersa altrove. Per cui fare acquisti nei piccoli negozi di Cesenatico sarebbe il modo più efficace per non togliere ossigeno alle nostre attività, aiutandole ad affrontare questa crisi che, per molti, potrebbe rivelarsi letale. Nessuno invoca forme arcaiche di protezionismo ma, oggi più che mai, per continuare a far girare l’economia locale, è importante che quei pochi soldi, quando possibile, restino nei nostri confini. Cesenatico, del resto, dal lungomare al porto canale, offre di tutto: boutique di pelletteria e abbigliamento di qualità e di intimo firmato, bei negozi di articoli per la casa e per lo sport, profumerie storiche, librerie aggiornate, enoteche prestigiose, ferramenta fornitissime e tante altre attività gestite da anni da famiglie del paese. Anche se ormai in tanti se lo sono dimenticato, tutte queste attività formano un grande centro commerciale a cielo aperto dove i clienti sono ancora accolti con un sorriso e salutati con un grazie”.

Ma per i negozianti del lungomare il discorso va esteso anche ai pubblici esercizi che, costretti a fare i conti con le restrizioni dell’ordinanza, “devono essere sostenute”. E lo stesso vale per gli artigiani, “anch’essi particolarmente colpiti dalla crisi di questi giorni, ma encomiabili nel tenere aperte le loro attività e le loro botteghe”.

Sul fronte della sicurezza, i commercianti del lungomare s’impegnano a rispettare rigorosamente i protocolli dell’ordinanza, contingentando gli ingressi nei loro negozi (un cliente per volta) e provvedendo ad un’accuratissima sanificazione dei loro locali, “ma finché sarà consentita la libera circolazione dei cittadini sul nostro territorio comunale – dicono – la speranza è che, per ogni evenienza, ci si rivolga alle attività del posto”.

“Noi – concludono – faremo ovviamente lo stesso, cercando di rivolgerci sempre alle attività di Cesenatico. In questo modo, alimentando questo circolo economico virtuoso, la speranza è che i danni economici inevitabilmente provocati dal coronavirus siano sopportabili e che, al termine di questa emergenza, non si debba contare qualche altra serranda abbassata. Perché un’insegna che si spegne è sempre un pezzo di città che muore”.

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