Confindustria Romagna: il presidente Bozzi incontra il coordinamento Romagna Next

Dopo gli appuntamenti sui territori con le delegazioni provinciali di Rimini, Forlì-Cesena e Ravenna, il coordinamento Romagna Next ha incontrato il presidente dell’associazione, Roberto Bozzi. “Per noi questa programmazione sovra provinciale è un primo step importantissimo per iniziare a ragionare davvero in chiave romagnola – ha affermato Bozzi – è questo il nostro livello naturale di interlocuzione con enti, amministrazioni e altre organizzazioni, nella convinzione che l’area vasta sia la dimensione giusta per esprimere il potenziale della nostra Romagna, sotto ogni aspetto – economico, sociale e culturale”.

Il progetto delle amministrazioni, nato a fine 2021, costituisce una sperimentazione pilota a livello nazionale di un percorso di pianificazione a medio-lungo termine che coinvolge tutte le province romagnole, esattamente come propone il progetto Città Romagna lanciato da Confindustria Romagna: “In questo senso è stato utile e interessante vedere delineati i contorni di quello che potrà essere un piano strategico di area vasta per il nostro territorio – ha aggiunto Bozzi – In un momento di difficoltà senza precedenti, all’uscita da una pandemia, schiacciati tra costi proibitivi delle materie prime e uno scenario bellico nel cuore dell’Europa, si potrà affrontare la tempesta solo ragionando in ottica di area metropolitana. Abbiamo quindi colto l’occasione di questi primi incontri per porre l’attenzione sui temi individuati con il progetto Città Romagna, che riteniamo cruciali per il rilancio e lo sviluppo futuro”.

Connessioni – Un territorio che vuole confrontarsi e competere con il resto del mondo deve essere facilmente accessibile: da questo punto di vista la sua dotazione infrastrutturale è fattore di competitività imprescindibile. Per questo Confindustria Romagna da tempo richiama l’attenzione sull’urgenza di migliorare le infrastrutture, a partire dall’alta velocità ferroviaria.

Energia e ambiente – La Romagna può giocare un ruolo importante nella transizione energetica. Giungere quanto prima all’utilizzo di fonti rinnovabili è un obiettivo condiviso: non possiamo più permetterci veti o lungaggini burocratiche. La diversificazione delle fonti è imposta dalle difficoltà di approvvigionamento, e occorre ora procedere senza ulteriori indugi.

Welfare – L’emergenza sanitaria, il calo demografico, l’invasione dell’Ucraina e le conseguenti sanzioni alla Russia, l’aumento dell’inflazione, stanno avendo un fortissimo impatto sociale. Una situazione che può essere gestita solo con politiche di welfare che mettano la persona al centro e che prevedano piani concreti condivisi e realizzati da tutti, istituzioni, associazioni ed enti, cittadini e aziende che nel loro ruolo sociale di impresa sono impegnate con molte iniziative.

Conoscenze e formazione – È necessario, anche alla luce del successo del progetto universitario dei multicampus romagnoli, ampliare ai massimi livelli la collaborazione con l’ateneo, valutando anche la possibilità di aprire anche ad altre Università, nazionali e internazionali, così come occorre sviluppare ulteriormente gli Istituti Tecnici Superiori e le business school. L’alternanza scuola-lavoro deve evolversi nell’integrazione scuola-lavoro, per formare profili e competenze che rispondano ai rapidissimi mutamenti dei mercati e alle nuove esigenze aziendali. Vanno condivise azioni di sostegno, in particolare per laboratori di ricerca e start up.