Cesena. Dehor in centro: verso la proroga a giugno. Confcommercio: “Con più tempo, norme migliori”

I presidenti di Fipe ristoratori e baristi Confcommercio Cesena commentano l’apertura del ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, all’approvazione in sede parlamentare degli emendamenti al Dl Aiuti Quater volti a prorogare il regime autorizzativo semplificato per i bar e ristoranti che desiderano allestire uno spazio esterno temporaneo.

Infatti i presidenti Fipe-Confcommercio Cesena, Angelo Malossi e Vincenzo Lucchi, così esordiscono:  “La proroga fino a giugno delle semplificazioni normative per l’allestimento dei dehor è un’ottima notizia ed è l’occasione per sviluppare una nuova armonia tra cultura e impresa nei centri storici delle nostre città. L’obiettivo comune deve essere quello di consentire uno sviluppo ordinato delle attività commerciali, riqualificando al tempo stesso gli spazi urbani e valorizzando il patrimonio architettonico, artistico e monumentale del Paese”.

“Si tratta di un intervento che Confcommercio nazionale e le associazioni del territorio  richiedono da mesi – aggiungono Malossi e Lucchi – perché siamo convinti che i dehor, se ben allestiti, possano costituire un valore aggiunto per le imprese della ristorazione, ma anche un elemento qualificante per gli spazi urbani. Un giudizio condiviso dai cittadini. Secondo un’indagine condotta da Fipe-Confcommercio a fine 2021, i dehors suscitano emozioni positive nel 70% dei cittadini, che li ritengono funzionali per sviluppare convivialità in aree dove prima non c’era nulla e che spesso migliorano gli ambienti, rendendoli più armoniosi. Ecco allora che poter disporre di  più tempo a disposizione, grazie alla proroga,  può essere molto utile per perfezionare l confronto tra Comune e Sovrintendenza e per adottare norme più efficaci per il nuovo abaco comunale. Il discorso vale anche per il comune di Cesena”.

“Confcommercio – mettono in luce i presidenti – chiede che le nuove regole non penalizzino economicamente in maniera eccessiva le imprese di pubblici esercizi, che in questi tre anni sono stati al centro di gravi emergenze con serie penalizzazioni, dalla pandemia al caro bollette. Richiediamo inoltre che non sia ridotto né solo il lavoro ad alcuna impresa attraverso la soppressione di pedane non sostituite da alcunché.  In generale le norme debbono essere equilibrate e coniugare armonicamente la salvaguardia della bellezza e del decoro dei luoghi con la sostenibilità del fare impresa. Nello specifico il criterio della paventata totale uniformità dei dehors che dovranno essere realizzati pare a Confcommercio ostativa rispetto all’obiettivo da raggiungere, perché comprime l’elemento indispensabile della fantasia e della creatività decorativa risorsa fondamentale per promuovere la bellezza del centro storico. Confcommercio rimarca inoltre che la uniformità che pare pretesa sui dehor non la si rinviene nell’arredo urbano e neppure nelle pavimentazioni in centro storico. Perché allora assolutizzarla in un solo elemento del paesaggio del centro storico? Qual è la ratio?”.