Cesena. Centro Studi Confartigianato: l’indagine sullo stato di applicazione della Tari nei Comuni

Il  Centro Studi di Confartigianato Cesena ha effettuato un’indagine sullo stato di applicazione della Tari nei Comuni cesenati. Dal 2023 tre comuni del Cesenate (Cesena, Savignano e Borghi) hanno introdotto la tariffa corrispettiva puntuale, e altri lo faranno i prossimi anni.  L’indagine è stata presentata dal presidente Marcello Grassi, dal segretario Stefano Bernacci e dal curatore Eugenio Battistini (nella foto).

L’OBIETTIVO DELLA SOSTENIBILITÀ
Per Confartigianato si tratta di un passo avanti positivo in direzione di una maggiore sostenibilità. Con la tariffa puntuale gli utenti vengono responsabilizzati a produrre e smaltire minori quantità di rifiuti indifferenziati, e a differenziare lo smaltimento, consentendo il recupero di  rifiuti da riciclare e riavviare al riutilizzo, in un’ottica di economia circolare. Le imprese possono così coniugare risparmio e salvaguardia ambientale.

TARI IN CALO DURANTE LA PANDEMIA
Durante i tre anni della pandemia si è registrato nel Cesenate, salvo rare eccezioni, una diminuzione della Tari a carico delle utenze extra-domestiche sino a picchi del 30% per alcune categorie e mediamente del  5/-10%. Molti Comuni hanno previsto riduzioni tariffarie.

RACCOLTA DIFFERENZIATA
La raccolta differenziata è in crescita grazie anche al potenziamento del servizio porta a porta. La media nel comprensorio è pari al 66,70% al 31 dicembre 2022,  rispetto al 57,82% a fine 2018, e con punte a Cesena del 78,7% (68,5% nel 2018 )  e del 78,50% (Gatteo).  La Regione
ha individuato nell’80% la percentuale da raggiungere.

DETASSAZIONE DELLE SUPERFICI DOVE SI PRODUCONO RIFIUTI SPECIALI
Il confronto tra Comuni  e associazioni ha portato a risultati significativi. Ma persiste  la percezione che la Tari sia una tassa sui fabbricati, anziché il corrispettivo pagato per una prestazione equiparata al quantitativo dei rifiuti urbani conferiti in particolare per le categorie d’impresa che sostengono costi per lo smaltimento di rifiuti speciali e/o pericolosi, e che ancora stanno attendendo la detassazione delle superfici. Confartigianato ha richiesto al Comune di Cesena di certificare la produzione prevalente di rifiuti speciali rispetto agli urbani per tutelare le imprese con superfici significative e modeste quantità di rifiuti .

COSTI A CARICO DELLE UTENZE EXTRADOMESTICHE
La media è scesa dal 38,33 al 36,12%, ma la scelta di quanto caricare le utenze domestiche e quelle extradomestiche non viene ancora condotta sulla base della produzione reale dei rifiuti, bensì sulla base di una valutazione politica. L’omogeneità tariffaria nei comuni comprensoriali resta invece una meteora, con difformità incomprensibili: un parrucchiere a Mercato Saraceno paga una tariffa di 1,94 euro al metro mentre a San Mauro Pascoli di 4,32, un’autofficina paga 1,73 euro al metro quadro a Cesena, a Gatteo 4,24.

INSOLUTI ED EVASIONE
Nella gestione delle tariffe incide anche la gestione del recupero degli insoluti e dell’evasione. I non effettuati pagamenti della Tari vengono sostenuti da chi già paga la tariffa.

TARI PUNTUALE
Dal primo gennaio scorso a Cesena, Savignano e Borghi è scattato il passaggio a tariffa corrispettiva puntuale e altri Comuni cesenati effettueranno la scelta dal 2024. Tutti saranno obbligati a farlo. La
tariffa corrispettiva puntuale rappresenta un passo avanti verso una maggior equità, che responsabilizza gli utenti nella gestione virtuosa e sostenibile dei rifiuti e premia coloro che garantiranno una maggior gestione virtuosa dei rifiuti limitando il numero dei conferimenti del
rifiuto urbano indifferenziato. Equità, risparmio e sostenibilità vanno a braccetto.

LE PROPOSTE PER  UNA TARIFFA EQUA E SOTENIBILE
Confartigianato richiede per una maggiore equità tariffaria: la detassazione delle superfici con produzione prevalente di rifiuti speciali rispetto agli urbani, per le imprese artigiane del commercio e
dei servizi; scontistiche della quota variabile dei rifiuti urbani avviati al recupero”; lo spacchettamento delle tariffe per le imprese che svolgono più attività con codice Ateco diversi; agevolazioni  per i locali delle imprese sfitti o inutilizzati; una gestione omogenea e coordinata dei regolamenti comunali nelle due Unioni dei Comuni.