Post allivione. Patrignani su fondi alle imprese: “Il Comune di Cesena copre le falle della Camera di Commercio Romagna”

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Ci sono imprese territoriali che non rientrano ancora nel novero di quelle aiutate dopo il disastro dell’alluvione e delle frane che hanno falcidiato i comuni montani e del Comune di Cesena. Con un bando ad hoc, è arrivato un segnale importante che copre dei buchi che tuttavia non dovrebbero esserci.  Lo rimarca il presidente di Confcommercio cesenate Augusto Patrignani. “Come Confcommercio cesenate apprezziamo che l’amministrazione comunale di Cesena abbia concesso contributi a favore di liberi professionisti/partite Iva e imprese individuali con sede nel territorio comunale danneggiati dagli eventi alluvionali di maggio, un sostegno dell’ammontare complessivo di 100 mila euro, per contribuire alla ripartenza dell’attività lavorativa delle persone danneggiate da frane e allagamenti. Con questa misura, stando a quello che ha dichiarato l’assessore allo sviluppo economico Ferrini, l’obiettivo è fornire una primaria risposta a tutte quelle categorie professionali danneggiate dai catastrofici eventi di maggio, che fino ad oggi non hanno ricevuto alcun indennizzo”.

“Bene dunque, ma il punto è proprio quello – metti in luce Patrignani -. Ci sono imprese che non hanno ancora percepito alcun incentivo e fra queste quelle dei piccoli comuni collinari mesi in ginocchio dalle frane che rientrano tra le calamità al pari dell’alluvione e che non sono stati oggetto del bando della Camera di Commercio Romagna che ha reso operativi fondi  per micro, piccole e medie imprese, di tutti i settori produttivi ad esclusione di agricoltura e pesca, delle province di Forlì-Cesena e Rimini, che hanno subito danneggiamenti diretti ed immediati a causa degli eventi alluvionali di maggio 2023. Un’azione che Confcommercio valuta importante, ma monca: le imprese che hanno subito danni a causa delle frane rimanendo isolate e perdendo la possibilità di lavorare sono state escluse dal bando come Confcommercio ha messo n luce in una lettera all’istituto camerale al quale è stato risposto che si è scelto di non includere perché si trattava di danni difficilmente stimabili, sostanzialmente”.

“Ma i danni è oggettivo che ci sono stati e la dimenticanza dal punto di vista politico è grave: vengono lasciate indietro proprio quelle microimprese nei comuni montani che già scontano i gap rispetto a quelle di paura di un territorio meno infrastruttura e ora reso più debole dall’assetto geomorfologico compromesso – prosegue Patrignani – . Lo stesso presidente della Repubblica Mattarella ha invitato a stare vicini ai piccoli comuni dove il dramma sono le fanne. Non è quello che è avvenuto nel bando camerale, purtroppo ed è un particolare che colpisce se si pensa ai proclami sbandierati in più occasioni dall’ente camerale, anche nel programma di inizio mandato, di dovere e volere sostenere tutto il sistema delle imprese”.

“Buona cosa dunque che li Comune di Cesena assegni fondi a chi finora nulla ha ottenuto – afferma il presidente Patrignani – ma se ciò avviene è anche perché tutte le imprese colpite,da alluvione e frane, non hanno beneficiato dei fondi camerali, eppure tutte sono tenute a pagare i diritti camerali e in ogni caso era un atto di equità e lungimiranza erogarli a beneficio del territorio collinare martoriato in cui, lo rimarcano gli stessi politici ogni giorno, si agita lo spettro dello popolamento montano e demografico. Insomma: qui si predica bene e si razzola male”.

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