“Sui profughi che escono dall’accoglienza gli enti locali non possono essere lasciati soli”

L'Unione dei Comuni della Valle del Savio lanciano un appello all'Anci. E il 18 luglio è convocato un tavolo della povertà al Comune di Cesena

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Emergenza profughi: non basta pensare alla gestione degli sbarchi (come sta facendo in questi giorni il Governo) e poi alla prima accoglienza per chi attende il riconoscimento dello status di rifugiato. Occorre definire al più presto cosa fare nei confronti di quelli che non rientrano in questa categoria e, al tempo stesso, bisogna cominciare a delineare percorsi di accompagnamento per chi, dopo aver ottenuto il riconoscimento di protezione internazionale, esce dalle strutture di prima accoglienza.

E gli enti locali non possono essere lasciati soli davanti a questi problemi. Il segnale arriva dal presidente dell’Unione dei Comuni della Valle del Savio, Paolo Lucchi, e dal vicepresidente Marco Baccini, che rivolgono un appello all’Anci attraverso una lettera inviata al suo Presidente nazionale Antonio Decaro e al Presidente Anci Emilia-Romagna Daniele Manca.

Nella loro missiva, il presidente Lucchi e il vicepresidente Baccini sottolineano la necessità di affrontare urgentemente il tema a livello nazionale, per verificare in primo luogo la possibilità di ampliare le risorse da destinarsi ai Comuni per affrontare la situazione. E chiedono all’Anci di intraprendere un confronto specifico con il Governo centrale. Ma nel frattempo, proprio perché la situazione sta evolvendo rapidamente, a livello locale si stanno già facendo le prime mosse. Per fare il punto sul problema e capirne meglio l’impatto sul territorio locale, l’Assessore Simona Benedetti ha convocato per il 18 luglio il “Tavolo povertà” del Comune di Cesena, cui partecipano Caritas, San Vincenzo, Asp Cesena Vale Savio, Centro di aiuto alla vita, Croce Rossa, Grazie e pace e Banco di solidarietà.

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