La Lega Nord sfida il Pd e Bonaccini e punta dritto all’autonomia della Romagna

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La Romagna deve avere la sua autonomia. Costituirebbe una boccata d’ossigeno per l’economia, per la difesa della costa e del territorio ed anche per le tradizioni locali. Perché la Romagna, in fondo, è un popolo di quasi un milione di abitanti e l’idea di poter contare su di un regime di maggiore indipendenza nell’andare a confrontarsi direttamente con Roma, senza passare da Bologna, è un’idea tutt’altro che remota. È questa la posizione della Lega Nord Romagna. 

Ne è convinto il segretario della Romagna, Jacopo Morrone, che ha partecipato ieri alla presentazione avvenuta in Regione della risoluzione e del dossier della Lega Nord, che dovranno portare la Giunta Bonaccini a doversi esprimere con il voto in Assemblea legislativa anche sulle proposte di autonomia della Romagna. Iniziativa alla quale erano presenti anche il capogruppo regionale leghista, Alan Fabbri, il consigliere Stefano Bargi, ed il segretario della Lega dell’Emilia, Gianluca Vinci.

«Il primo risultato da raggiungere – spiega in una nota Jacopo Morrone – è l’autonomia della regione, ma non facciamo mistero del fatto che da 20 anni il territorio romagnolo (che conta un milione di abitanti) preme per una propria impronta “autonomista”. Siamo convinti che questo porterebbe risultati importanti per l’economia e le nostre imprese, ma ci consentirebbe di avere anche una nostra università, per esempio. Perché i cittadini romagnoli si sono sempre sentiti messi da parte, sulle decisioni che contano. Bonaccini, all’improvviso, cerca di portare avanti l’idea di un “provincione” unico e sconclusionato. Il tutto, sa di un rincorsa dell’ultimo minuto – dice Morrone –. Ma deve essere ben chiaro che, quando si parla di autonomie e competenze, vuol dire riferirsi a servizi che devono essere garantiti e migliorati, giorno dopo giorno.»

«Ci auguriamo che questa non sia una burla, in cui Bonaccini magari non si è nemmeno accordato con il suo segretario, Matteo Renzi. Ci stiamo muovendo anche in solitaria, con il nostro segretario federale Matteo Salvini, per arrivare al nostro risultato. Il governatore dell’Emilia-Romagna è inviato ad un confronto con lui, per misurarsi con i progetti di Luca Zaia e Roberto Maroni» conclude Morrone.

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