Parlamentarie M5S: urne chiuse, ancora qualche giorno per sapere i nomi dei candidati

Le operazioni di voto online si sono svolte, non senza polemiche, tra martedì e mercoledì. Ora i risultati sono in mano ai notai. Domenica verranno resi pubblici durante un evento a Pescara

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Si sono concluse ieri sera, mercoledì 17 gennaio, le operazioni di voto online sulla piattaforma “Rousseau” per la scelta dei candidati del Movimento 5 Stelle per le prossime elezioni di marzo, le cosiddette “Parlamentarie”, ma fino a domenica 21 c’è massimo riserbo sui risultati.

In un post sul suo blog, Beppe Grillo annuncia trionfalmente e con grande soddisfazione che c’è stata una grande partecipazione e che “il voto si è svolto con regolarità e in sicurezza, grazie alla verifica via sms di tutti coloro che hanno partecipato alle votazioni”. In alcuni momenti, ammette Grillo, ci sono stati dei rallentamenti nell’accesso al sito, a causa della “corsa virtuale ai seggi da tutta Italia”, ma si è trattato, ha dichiarato, di una “prova di democrazia diretta online che non ha eguali per dimensione e importanza in tutto il mondo”.

Leggendo i commenti sullo stesso post, numerose sono però le lamentele di iscritti, simpatizzanti e militanti che dichiarano di aver faticato non poco per votare, alcuni sostenendo di non essere riusciti affatto a farlo o ad esprire tutte le 6 preferenze consentite. La piattaforma insomma, è stata ampiamente contestata.

Ora i risultati delle votazioni sono state affidate nelle mani di due notai e saranno resi noti domenica 21 gennaio a Pescara, dove è atteso un evento dei pentastellati.

Continuano però le polemiche sui candidati esclusi, anche nel ravennate, e su altri, addirittura candidati a loro insaputa. “Non c’è nessun timore di ricorsi da parte degli esclusi – commenta Beppe Grillo nel post -. Le regole che hanno accettato tutti coloro che hanno proposto la candidatura erano molto chiare e molto rigide. Sono state applicate in maniera severa. Alcuni si sono lamentati dell’esclusione dalle liste, è vero. È stato fatto per tutelare al massimo il MoVimento 5 Stelle”.

Tra i motivi di esclusione, “anche il turpiloquio nei confronti degli avversari politici a mezzo social è stato considerato ostativo ai fini della candidatura. Inoltre era richiesto ai sensi dello Statuto e del Codice Etico di astenersi da comportamenti che possano pregiudicare l’immagine o l’azione politica del MoVimento 5 Stelle e attenersi a criteri di lealtà e correttezza nei confronti degli altri iscritti, di mantenere comportamenti eticamente ineccepibili, anche a prescindere dalla rilevanza penale degli stessi. Stare nel MoVimento 5 Stelle d’altronde non è finalizzato alla Candidatura”, conclude Grillo.

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