Stati generali del turismo. Morrone (Lega): “Tante opportunità su cui investire nella Valle Savio”

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“Bisogna fare squadra per la montagna che è una carta vincente. Una risorsa per tutti, per il turismo, per l’agricoltura, per le imprese, per l’ambiente e per il territorio. Ma bisogna investire“. L’esortazione arriva dall’onorevole Jacopo Morrone durante il convegno “Valle del Savio, Valle delle emozioni”; che si è tenuto lunedì 28 maggio nella splendida piazza di Bagno di Romagna. 

Il neo deputato, segretario della Lega Romagna, ritiene, infatti, che “Governo nazionale e Regione devono capire che se servono più risorse per mantenere servizi nelle aree di alta collina e montagna e per riqualificare le infrastrutture queste devono essere stanziate. Perché già tutta la montagna romagnola e la nostra Valle del Savio, in particolare, hanno i numeri per attirare turismo, dall’aria salubre alle terme, dai prodotti di qualità, alle bellezze naturali a quelle artistiche. Noi dobbiamo tuttavia guardare al futuro delle comunità locali, dobbiamo contrastare lo spopolamento e dare la possibilità ai giovani, alle famiglie di impiantare aziende e di investire sapendo di poter contare su servizi simili a quelli della pianura”.

Morrone ha puntato il dito, in particolare, sulla E45: “vorrei non leggere mai più un articolo come quello apparso nei giorni scorsi in una rivista specializzata dove i giornalisti, a dieci anni di distanza, hanno ripercorso la E45 giudicandola un “quadro desolante” soprattutto nel tratto Canili-Cesena”.

C’è poi la questione irrisolta dell’invaso del Lago di Quarto, sostenuto dalla Lega. “Ai tempi della decisione sulla diga di Ridracoli c’erano amministratori anche del Pd contrari. Ma la scelta di procedere è stata giusta. E credo che anche sul Lago di Quarto si debba fare un’attenta analisi sui benefici che porterebbe portare”.

E infine la richiesta di un direttore romagnolo per il “Parco delle Foreste Casentinesi”, “non è una questione campanilistica, anche se tutti sanno che punto alla Regione Romagna, né di colore politico. Dopo dieci anni a guida toscana, certamente portata avanti da persone capaci, pensiamo che il direttore possa essere scelto fra esponenti romagnoli. Di professionisti esperti e preparati ne ho incontrati tanti e non è più possibile che la scelta sia fatta dai due presidenti delle Regioni Toscana e Emilia e Romagna in base a alchimie e equilibri che nulla hanno a che vedere con la gestione del Parco”.

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