Politica. Morrone (Lega) nella bufera per le sue affermazioni al Csm sui magistrati di sinistra

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La gaffe del leghista Morrone: “Via le correnti di sinistra dalla magistratura” titola Repubblica online. Il Morrone in questione è il neodeputato romagnolo del Carroccio Jacopo Morrone, Sottosegretario alla Giustizia che secondo quanto riporta il giornale si sarebbe lasciato andare ad affermazioni molto polemiche, fino a scatenare un vero e proprio putiferio politico.  

 

“Voi sapete a che partito appartengo, cioè la Lega, e mi auguro che la magistratura si liberi dalle correnti” avrebbe detto Morrone al Csm, in un incontro ufficiale con i giovani magistrati, che avrebbe poi aggiunto: “Mi auguro in particolare che si liberi di quelle di sinistra”. Questo a due giorni dalle elezioni dei togati per lo stesso Csm che si svolgeranno domenica e lunedì e dopo la dura polemica tra lo stesso Salvini e le toghe per la sentenza della Cassazione sui 49 milioni della Lega spariti chissà dove.

Le parole di Morrone non passano inosservate. Passano una decina di minuti e – scrive Repubblica – “Morrone si rende conto di aver fatto una grave gaffe, di cui sono testimoni anche numerosi consiglieri del Csm che erano presenti. Cerca di correggere il tiro, ma in realtà rende la situazione ancora più grave. Interviene di nuovo e dichiara: “Ho parlato così prima perché come voi sapete il mio partito ha una questione aperta con questi magistrati” riporta Repubblica. Il riferimento è alla sentenza della “Cassazione che ha confermato l’ordine di sequestro di 49 milioni di fondi della Lega scomparsi nel nulla. Ma con le sue parole addebita alla sinistra della magistratura una decisione che è stata assunta in Cassazione, dalla seconda sezione penale, in un collegio composto da 5 magistrati” si legge sul sito.

 

 

Immediata la reazione di sconcerto degli stessi componenti del Csm. Antonello Ardituro, ex pm di Napoli, della corrente di sinistra di Area dice: “Le dichiarazioni del sottosegretario sono inaccettabili nel contenuto e gravissime quanto al contesto in cui sono state rese. Un incontro di formazione per giovani magistrati non può essere strumentalizzato per finalità politiche da chi è stato invitato per rappresentare il ministero della Giustizia nell’ambito della collaborazione istituzionale che la costituzione sollecita e che il Csm ha sempre onorato e continuerà ad onorare. Mi auguro che il Guardasigilli voglia prendere le distanze da queste dichiarazioni”.

 

Alla riunione dei Mot era presente il consigliere laico Paola Balducci. Ecco la sua ricostruzione riportata da Repubblica: “Alla due giorni sui Mot sarebbe dovuto intervenire il ministro Bonafede. Ma il suo capo di gabinetto Baldi ci ha avvisato che sarebbe venuto al suo posto il sottosegretario Morrone che doveva essere presente già ieri. Morrone invece è arrivato stamattina e ha parlato delle correnti, per dire che non sono un elemento positivo perché rischiano di offuscare l’imparzialità del magistrato, in particolare quelle di sinistra. In sala c’erano 300 persone e subito si è levata una protesta. Molti giovani magistrati sono usciti dalla sala mostrando di essere esterrefatti per le frasi del sottosegretario”.

 

Repubblica riporta una nota della corrente Area, quella di sinistra che raccoglie Magistratura democratica e il Movimento giustizia: “Quella del sottosegretario Morrone è un’affermazione gravissima che non solo porta un attacco indebito all’associazionismo giudiziario e al pluralismo, ma costituisce un’inammissibile confusione tra ruolo politico e ruolo istituzionale. Fatto ancor più grave perché avvenuto a due giorni dal voto, mentre è in corso la campagna elettorale per il rinnovo del Csm, quindi con un chiaro intento propagandistico”.

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