Cesena. Gruppo Lega: “Affluenza scarsa, i cittadini non credono di poter incidere sulle decisioni dell’Amministrazione”

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“Non ci sembra un risultato di cui andare fieri. Enzo Lattuca ha espresso soddisfazione per la ‘grande partecipazione’ al voto per l’elezione dei consigli di Quartiere. Forse non ha valutato bene i dati. Per il referendum, domenica, è andato alle urne il 43.57 per cento degli aventi diritto cesenati, nello stesso arco temporale ha votato per i Quartieri solo il 17.75 per cento, nonostante la platea dei votanti fosse molto più ampia visto che comprendeva i sedicenni e gli stranieri residenti da almeno tre anni” riporta la nota dei consiglieri comunali del Gruppo Lega.

“Vedremo nei prossimi giorni i risultati nel concreto – aggiunge la nota -, ovvero chi saranno gli eletti, in ogni caso, tuttavia, visto lo sforzo costato da ogni punto di vista compreso quello logistico (che ha avuto comunque troppe falle), una riflessione dovrà essere fatta sull’effettivo interesse della comunità nei confronti di questi organi di partecipazione. Sarà poi determinante valutare la percentuale di sedicenni che hanno votato e quella degli stranieri (a cui, in qualche caso, si è dovuto spiegare a gesti le prassi di voto) che sembra siano affluiti in gran numero solo dove c’erano candidati stranieri. La macchina, in ogni caso, non ha funzionato a dovere. Molti elettori non sapevano dove e come si votasse, in molti plessi la segnaletica che individuava le sedi di voto diverse (referendum e Quartieri) era scarsa se non nulla, le file di attesa erano più lunghe quindi molte persone non hanno avuto la pazienza di aspettare, per di più sotto la pioggia. Ci è arrivata perfino la segnalazione delle due rampe di scalini da superare, in via Pascoli, per votare al Quartiere Cesuola (allegate le foto). L’autocelebrazione è una caratteristica della Giunta Lattuca che conosciamo fin troppo bene, tuttavia ci saremmo aspettati una presa d’atto più obiettiva del risultato assolutamente non soddisfacente. Glissare sulle tante criticità e lamentele che arrivano da diversi quartieri non significa cancellarle. Forse sarebbe stato meglio ascoltarci quando abbiamo proposto di non svolgere le elezioni dei Quartieri (semplici organi di partecipazione) insieme al referendum, ma di posticiparle, spalmando la possibilità di voto su più giornate (domeniche) nelle stesse sedi dei Quartieri, avendo la possibilità di dedicare tempo a una campagna informativa più capillare, impedita nei mesi scorsi dall’emergenza sanitaria.

“In ogni caso, il segnale che arriva dai cesenati è forte e chiaro: non credono in questo modello di partecipazione e di poter incidere sulle decisioni dell’amministrazione” termina la nota.

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