Le Rubriche di CesenaNotizie - La posta dei lettori

Andrea Rossi: “Il Pd al teatro Verdi? Nessun inciucio, l’occasione per ribadire una nuova cultura della politica”

Più informazioni su

Il teatro Verdi ospita la Convention del Partito Democratico, una bella occasione di confronto per il popolo della sinistra. E non solo. In queste ore, tuttavia, in una Cesena in cui la politica – da sempre – alza steccati anziché costruire ponti, stanno sedimentando i primi veleni sull’opportunità di questa scelta. Ma come – bisbiglia qualcuno ventilando l’inciucio – possibile che Andrea Rossi, proprietario del Verdi nonché avversario politico dell’amministrazione di sinistra, conceda il suo teatro per una Convention del Pd?

Al di là della logica veniale della ‘pecunia non olet’, io penso invece che questa scelta sia assolutamente normale.  Quando cinque anni fa, nel ruolo di candidato sindaco del centrodestra, chiedevo a qualche noto locale della città la possibilità di organizzare i nostri incontri elettorali, in più occasioni mi sono sentito rispondere: ‘Roba politica? Meglio di no…’. Un atteggiamento di ottusità e chiusura che mi ha sempre fatto arrabbiare perché dimostra come, in questa città, la politica – anziché favorire il dialogo ed il confronto – abbia sempre rappresentato un mondo abrasivo e compromettente da cui tenersi a debite distanze.

La Convention del Pd al teatro Verdi, invece, è uno spot alla politica più bella, quella che – pur nell’affermazione delle differenze – può anche essere vissuta nel segno del rispetto per l’avversario. Una politica basata sul confronto e non sui ‘colpi bassi’ o, peggio ancora, sulla demonizzazione della controparte.

Nella mia esperienza politica ho sempre osteggiato ogni forma di ideologia e, invece, anche stavolta, mi ritrovo nell’imbarazzante situazione di dover spiegare a qualcuno che il teatro Verdi é, prima di tutto, un locale storico della città, una location che appartiene all’identità di Cesena, sia a quella di destra che di sinistra. Un contenitore di idee e di esperienze trasversali, non certo un avamposto elettorale partigiano a disposizione di una sola fazione politica.

Quindi, nessuno scandalo se Andrea Rossi concede il Verdi al Pd. Semmai un’occasione per affermare un nuovo modello culturale, quello che valorizza la pluralità delle idee, che vede le differenze come una stimolante opportunità di crescita, che incoraggia il confronto fra persone con percorsi e biografie diverse.

‘La saggezza – diceva qualcuno – è saper stare con la differenza senza voler eliminare la differenza’. Quando Cesena farà suo questo aforisma vi prometto che vivremo tutti in una città migliore”.

Andrea Rossi – Capogruppo Cambiamo

Più informazioni su