Cgil, Cisl e Uil contro gli stipendi raddoppiati ai membri Cda della Carisp di Cesena

I sindacati esprimono invece un giudizio positivo sugli accordi appena sottoscritti dalle categorie che mirano a una riduzione del Costo del Personale mantenendo strumenti che permettono agli interessati di conservare livelli di reddito adeguati

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In una nota Cgil, Cisl e Uil fanno sapere di avere seguito e continuare a seguire con attenzione gli sviluppi relativi alle vicende che interessano la Cassa di Risparmio di Cesena ed i sui lavoratori e lavoratrici e di essere assolutamente contrari al raddoppio dei compensi ai membri del CdA votato dall’assemblea questo giovedì. 

A parere dei tre sindacati, non è la misura in sè stabilita per i compensi, si tratta di cifre comunque sostenibili in una azienda di 960 dipendenti con una complessità come quella di Cassa Risparmio di Cesena, ma il segnale che questa decisione lancia al territorio, agli azionisti, ai dipendenti, tutti impegnati in un piano di sacrifici per rilanciare l’azienda di credito più importante del cesenate. Ritengono dunque sbagliato che in questo momento il socio di maggioranza, prima ancora che il nuovo CdA sia insediato ed operi per il rilancio dell’azienda, abbia proposto e approvato un raddoppio dei compensi dimostrando scarsa sensibilità ai sacrifici che tutti gli stakeholders stanno facendo. D’altro canto, Cgil, Cisl e Uil sottolineano che hanno valutato positivamente gli accordi appena sottoscritti dalle categorie che mirano ad una riduzione del Costo del Personale, ma con l’adozione di strumenti che consentono comunque agli interessati di mantenere dei livelli di reddito adeguati. E che ha fatto piacere che i Rappresentanti Sindacali Aziendali abbiano anche sottoscritto, insieme ad un piano di tagli, un accordo di rilancio dell’azienda con la previsione di crescita, sia professionale che come inquadramenti dei dipendenti, in una sorta di patto generazionale con coloro che usciranno in pre-pensionamento e coinvolgendo anche il management aziendale in questa fase di contenimento dei costi convenendo una moratoria su tutti i premi sino almeno al secondo semestre del 2017.

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