Pranzo di Carnevale al Centro Anziani: un’esperienza positiva per i cesenati in età avanzata

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Gli anni della vecchiaia pesano meno, se si trascorrono in compagnia: è questa la ‘formula magica’ che si nasconde dietro il Punto Anziani di San Vittore, dove nei giorni scorsi si è svolto il pranzo di Carnevale. Accanto agli utenti e ai volontari, hanno partecipato all’evento il Sindaco Paolo Lucchi, l’Assessore Simona Benedetti, il Presidente del Consiglio Comunale Andrea Pullini, il Capo di Gabinetto Matteo Marchi e Francesca Amadori in rappresentanza del Gruppo Amadori, che sponsorizza molte delle iniziative qui realizzate.

“E’ sempre un piacere visitare uno dei nostri Punti Anziani – sottolineano il Sindaco Lucchi e l’Assessore Benedetti -. Quello di San Vittore, infatti, è uno dei sei Punti Anziani coordinati dall’Asp Cesena Valle Savio: gli altri sono quelli della Fiorita, di Case Finali, di Villachiaviche, di Ronta e di San Mauro. A questi se ne affiancano altri due, collocati rispettivamente a Gattolino e San Giorgio, gestiti autonomamente dalle realtà del territorio. Tutti svolgono una preziosa attività, proponendosi come punti di ritrovo e di riferimento per le persone anziane, e in particolare per quelle che vivono sole, offrendo loro l’occasione di passare qualche ora in compagnia e di partecipare ad attività di animazione. Ciò è reso possibile dal lavoro infaticabile di tante volontarie e delle coordinatrice dell’Asp, e a tutte loro va il nostro più sentito ringraziamento”. “In particolare – segnalano Sindaco e Assessore -, i sei Punti Anziani coordinati dall’Asp accolgono in media una ventina di anziani in ogni giornata di apertura, e complessivamente sono oltre 200 le persone che li frequentano con regolarità. Insieme rappresentano un tassello importante nell’articolata rete dei servizi dedicati alle fasce di età più avanzata, così come fanno da tempo anche gli storici centri sociali del territorio: il Primavera 3, l’Hobby Terza Età, il Vivere il Tempo, l’Arcobaleno, quello della Croce Bianca. Sappiamo bene, infatti, che accanto ai bisogni di carattere assistenziale e sanitario, è fondamentale rispondere all’esigenza di aiutare gli anziani a mantenere, per quanto possibile, una rete di socialità, indispensabile per favorire il mantenimento dell’autonomia”.

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