Alleanza delle coop E-R a Hera: “Bisogna rispettare i contratti di lavoro sull’igiene ambientale”

E sul tema le tre centrali coperative della Romagna scrivono a sindaci e a presidenti delle Unioni

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La scelta operata dalla multiservizi HERA di richiedere, in alcuni bandi relativi ai servizi per l’igiene ambientale, l’applicazione di un contratto di lavoro diverso da quello sottoscritto dalla realtà cooperativa risulta socialmente inopportuna, politicamente non adeguata oltre che, forse, anche poco sostenibile sotto il profilo giuridico.

È quanto denuncia l’Alleanza delle Cooperative dell’Emilia Romagna, che stigmatizza la pratica ormai diffusa di richiedere a tutti i gestori e ditte appaltatrici, e quindi anche alle coop sociali, l’applicazione del CCNL FISE sottoscritto da Federambiente e da Assoambiente di Confindustria.

Le Organizzazioni cooperative sottolineano infatti come le cooperative sociali dispongano già, sin dal 1992, di un loro contratto collettivo nazionale di lavoro che riguarda sia le realtà di servizi sociali, che quelle di inserimento lavorativo di persone svantaggiate. Un comportamento, quello tenuto dalla multiservizi HERA in Emilia romagna, che possiede profili di illegittimità e che sconfessa il difficile lavoro pluriennale delle parti proprio in queste settimane, quando le Associazioni cooperative e le Organizzazioni Sindacali sono alle prese con il rinnovo del CCNL.

Inoltre, è noto che in Emilia Romagna le cooperative sociali di inserimento lavorativo svolgono una parte importante dei servizi di igiene ambientale, per un valore della produzione che supera i 50 milioni di euro. Risulta, pertanto, incomprensibile la presa di posizione della multiservizi e di parte del sindacato tesa ad impedire alla cooperazione sociale operante nel settore l’uso di uno strumento prezioso e riconosciuto dalle stesse forze sindacali in quanto calato appositamente sulle realtà cooperative che, pur inserite nel mercato, hanno come fine prevalente quello sociale.

Secondo l’Alleanza sembra quasi che alla multiservizi e forse a parte del sindacato non interessi offrire un’opportunità di inclusione ed emancipazione e concretizzare i diritti di cittadinanza a favore di persone in condizioni di difficoltà. Le Associazioni dell’Alleanza delle cooperative italiane ricordano che sono stati prodotti numerosi pareri giuridici favorevoli a questa tesi e che si attende un pronunciamento del TAR su un ricorso in merito da parte di un’impresa del settore.

L’Alleanza considera il CCNL FISE un contratto improprio sia per le disparità operative ed economiche e di trattamento che crea tra i lavoratori operanti nei servizi di igiene ambientale e quelli presenti in altri ambiti produttivi, sia per le difficoltà operative prodotte per le cooperative, che si troverebbero obbligate ad applicare un contratto collettivo differente solo ad una parte dei loro lavoratori. Secondo l’Alleanza delle Cooperative risulta quindi urgente intervenire per arginare questo processo che danneggia la cooperazione sociale e, contemporaneamente, monitorare attentamente i processi di costruzione delle gare per superare la tendenza a porre le cooperative sociali in posizione subordinata rispetto alle altre imprese industriali, confinandola a ruoli di subappalto o a funzioni complementari.

E sul tema dell’applicazione del CCNL cooperative sociali in igiene ambientale, le tre centrali cooperative romagnole dell’Alleanza hanno inviato una lettera, a firma di Valter Rusticali, presidente di Agci Forlì-Cesena-Rimini, Mauro Neri, presidente Confcooperative Forlì-Cesena e Guglielmo Russo, presidente Legacoop Romagna, ai sindaci dei Comuni della Provincia di Forlì-Cesena, al Presidente dell’Unione della Romagna Forlivese, dei Comuni Rubicone Mare e dei Comuni Valle del Savio che rportiamo integralmente qui di seguito:

“Gent.mi, a seguito delle segnalazioni inviate dall’Alleanza delle Cooperative dell’Emilia Romagna che chiede alle committenze il rispetto dei contratti di lavoro sottoscritti ed applicati dalle cooperative sociali in relazione ai servizi per l’igiene ambientale, le scriventi Organizzazioni cooperative confermano che l’inserimento della clausola relativa all’applicazione del CCNL FISE nei bandi dei servizi di igiene ambientale è socialmente inopportuna e giuridicamente scorretta.
Ricordiamo che la cooperazione sociale rappresenta una ricchezza indispensabile per il nostro territorio in quanto offre opportunità di inclusione e di emancipazione a favore di persone in situazione di svantaggio operando in sinergia con le Amministrazioni locali e al contempo rispondendo ai bisogni dei singoli e delle famiglie e conseguentemente delle comunità locali. E’ per questo motivo che le cooperative sociali applicano un CCNL a loro riservato. Riteniamo pertanto che il non rispetto o la non applicazione di tale contratto pregiudichi l’importanza della loro stessa natura. Si ribadisce la necessità di prestare particolare attenzione a quanto già sostenuto e ieri ribadito dai nostri livelli regionali, come dagli allegati alla presente, al fine di non creare pregiudizio al territorio e alle imprese che vi operano innescando così un contenzioso vano e inopportuno.

Si ribadisce pertanto la necessità di un incontro urgente al fine di analizzare le complicate tematiche sopra espresse. Nel rimanere a disposizione per concordare un incontro specifico, ci è gradita l’occasione per porgere i nostri più cordiali saluti”.

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