Giro d’Italia Under 23: AIDO Emilia-Romagna “gregario” nelle prime cinque tappe, con le testimonianze di vita dei ciclisti trapiantati

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AIDO (Associazione Italiana per la Donazione di Organi, Tessuti e Cellule) Nazionale partecipa al 44esimo Giro d’Italia Giovani Under 23 Enel, grazie al contributo non condizionato di Chiesi.

Dal 3 al 12 giugno, dieci tappe, cinque regioni, diciassette comuni, per la più prestigiosa e ambita corsa a tappe al mondo per ciclisti Under 23. La gara prenderà il via con cinque tappe in Emilia-Romagna, proseguendo  poi in Lombardia, Trentino, Friuli-Venezia Giulia e Veneto.

Anche Aido Emilia-Romagna avrà il piacere di ospitare la manifestazione con le tappe che si correranno nel nostro territorio: Cesenatico-Riccione (3 giugno), Riccione-Imola (4 giugno), Cesenatico-Cesenatico (5 giugno), Sorbolo Mezzani-Guastalla (6 giugno) e Fanano-Sestola (7 giugno).

“AIDO Nazionale sarà sponsor etico del Giro d’Italia Giovani U23 2021, facendo correre in tutta Italia, con la velocità delle bici da corsa dei giovani campioni di ciclismo, la cultura della donazione di organi, tessuti e cellule – spiega la presidente di AIDO Nazionale Flavia Petrin, già in sella per divulgare la cultura del dono e per parlare ai giovani – che l’Associazione promuove da oltre 48 anni. Ripetiamo l’esperienza dello scorso anno, certi di replicarne l’incredibile successo, grazie all’entusiasmo di tutte le persone che hanno già portato AIDO sul podio nel 2020 e che ritroviamo ormai come cari amici. Dagli organizzatori, Nuova Ciclistica Placci 2013, presieduta da Marco Selleri, e Communication Clinic di Marco Pavarini, al nostro sponsor Chiesi, fino agli instancabili volontari AIDO, che rappresentano il cuore pulsante dell’Associazione. La vittoria è già nostra: cogliere una meravigliosa occasione per continuare a proporre alle persone una grande opportunità. Una scelta, quella del consenso alla donazione di organi, di grande valore etico e sociale, in grado di restituire speranza agli oltre 8.000 pazienti in lista d’attesa per trapianto. Una scelta di solidarietà. Una scelta di vita. La scelta di un semplice sì”.

Sfida e palcoscenico per i migliori giovani ciclisti in Italia e al mondo, il Giro d’Italia Giovani Under 23 Enel vedrà al via 176 atleti di 34 team, tra cui 17 formazioni straniere e 17 squadre italiane per un totale di 14 Paesi, per premiare, infine, il corridore più completo e in grado di reggere la varietà dei percorsi proposti.

Ma a pedalare non saranno solo i giovani atleti. Pronti a salire in sella, con AIDO, saranno, infatti, i ciclisti trapiantati, accompagnati dal dottor Mariangelo Cossolini, già coordinatore al prelievo al Papa Giovanni XXIII di Bergamo, da sempre impegnato con l’Associazione nella promozione della cultura del dono, che ci spiega il significato di questa testimonianza: “Rendere protagonisti i ciclisti trapiantati significa raccontare come il trapianto possa trasformare la vita di una persona, portandola in pochi mesi da una situazione di grave insufficienza d’organo, alla possibilità di tornare a una vita normale, familiare, lavorativa e sociale. Pedalare è forse la migliore testimonianza che il trapianto ridona la vita. Ma per un trapianto occorre una manifestazione positiva di volontà alla donazione, mentre, ad oggi, il tasso di opposizione alla donazione è ancora troppo alto. Nel 2020, una persona al giorno non è arrivata al trapianto ed è morta a causa della carenza di organi. AIDO è qui per loro, per ridare speranza ai pazienti in attesa e alle loro famiglie, è qui per la collettività tutta, nella promozione della solidarietà sociale come strumento attraverso il quale dare concreta tutela e attuazione al diritto costituzionale più importante, quello alla salute”.

Attraverso questa manifestazione, AIDO vuole portare anche un altro messaggio sulla tematica della prevenzione, altro punto della mission associativa: lo sport migliora la salute e la qualità della vita delle persone, per questo non bisogna rinunciare a praticarlo. Neanche dopo che ci si è sottoposti a un trapianto. Anzi, uno studio del Centro Nazionale Trapianti (CNT), condotto sui pazienti trapiantati, ha dimostrato gli innumerevoli benefici dell’attività fisica nei pazienti trapiantati, tra i quali una sensibile riduzione della percentuale di grasso corporeo, un miglioramento dei parametri cardiovascolari, un aumento della forza muscolare e, in definitiva, una più lunga sopravvivenza dell’organo ricevuto in dono”.

“In qualità di presidente di Aido Emilia-Romagna sono particolarmente orgoglioso e felice – aggiunge Mauro Marchiani – di vedere che il Giro d’Italia Under 23 avrà ben cinque tappe nella nostra regione: porteranno una grande visibilità e saranno un bel veicolo di promozione e sensibilizzazione della cultura del dono. Ringraziamo il Comune di Cesenatico che ci permetterà di proiettare, in occasione della tappa che partirà e si chiuderà lì, sulla facciata del Museo della Marineria il logo promozionale di Chiesi for Aido. E ringrazio Marco Costantini, presidente di Aido provinciale Modena nonché referente dell’associazione al Giro d’Italia, per l’ottimo lavoro a sostegno della nostra associazione. E ringrazio tutti i volontari e tutti i donatori che ogni giorno, con il loro impegno e con le loro convinzioni, permettono ad Aido di vivere e di continuare il suo lavoro”.

“Ho avuto la fortuna nel mio percorso di trovare un donatore vivente di rene – racconta Domenico Roberto, consigliere regionale Aido – che poi è mia moglie e che mi ha permesso di guarire dall’insufficienza renale che mi aveva colpito quando avevo 26 anni, evitandomi la dialisi. Sarò sempre riconoscente a mia moglie: grazie a lei adesso posso condurre una vita normale. La mia esperienza è la conferma di quanto sia importante aumentare nella gente la consapevolezza e la conoscenza del valore di questo dono: un valore che io e mia moglie cerchiamo di divulgare in tante occasioni. A questo si aggiunge l’importanza dell’attività sportiva tra i trapiantati: faccio parte della nazionale trapiantati e lo sport è uno splendido contesto per promuovere la donazione”.

“A tutta!”, dunque, come si dice nel ciclismo per indicare una sfida affrontata con il massimo delle proprie possibilità. A tutta forza! A tutta vita!

 

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