Cesena. Barriere architettoniche e locali pubblici, presentate le linee guida per un commercio accessibile

Fare shopping, prendere un caffè con un amico oppure svolgere commissioni di diverso tipo, sono azioni quotidiane che potrebbero essere tutt’altro che semplici se una città non è accessibile a tutti. Vivere in una città accessibile in modo indipendente e nel pieno della propria autonomia personale è una prerogativa fondamentale a cui tutte le persone hanno diritto, ma l’accessibilità è un processo più complesso che deve coinvolgere necessariamente le imprese, gli imprenditori, i tecnici e la pubblica amministrazione. A questo proposito, il Comune di Cesena, in collaborazione con le associazioni di categoria CNA, Confartigianato, Confcommercio e Confesercenti, e le associazioni aderenti al tavolo “Rete Abilità diverse”, ha elaborato le “Linee guida per il commercio accessibile”, che offrono a tutti gli operatori economici presenti in città soluzioni per una piena accessibilità.

Ingressi, uscite di sicurezza, porte, maniglie, soglie, rampe e gradini; spazi interni e percorsi; servizi igienici. Nelle linee guida, strutturate attraverso schede di sintesi, dove vengono elencati tutti gli spazi, declinanti nei singoli elementi che li compongono, e le caratteristiche che questi devono fornire per garantire accessibilità per tutti, nel pieno rispetto delle normative in vigore, sono elencate le caratteristiche che i locali devono presentare per garantire accessibilità per tutti. Ogni edificio pubblico o aperto al pubblico, realizzato dopo l’entrata in vigore del Decreto ministeriale 236/89 (contenente le prescrizioni tecniche necessarie a garantire l’accessibilità, l’adattabilità e la visitabilità degli edifici privati e di edilizia residenziale pubblica, ai fini del superamento e dell’eliminazione delle barriere architettoniche), deve essere accessibile. È necessario dunque rendere accessibili gli edifici pubblici o aperti al pubblico, in caso di ristrutturazione e cambio d’uso.

In Italia, a fronte di una normativa ricca e complessa in materia di accessibilità e disabilità, si rileva una scarsa cultura dell’inclusione, per cui fare acquisti, consumare un pasto o prendere un caffè sono azioni non possibili a tutti. La presenza di un gradino o di una porta di dimensioni non adeguate possono infatti essere motivo di esclusione e pregiudicare la fruizione di luoghi e spazi. Come si è già rilevato, esiste una normativa in materia di accessibilità per gli edifici pubblici o aperti al pubblico; esistono inoltre norme di buon senso che suggeriscono di rendere comunque accessibili i luoghi del commercio della ristorazione e di tutte quelle attività dove i cittadini si recano per acquistare oggetti o svolgere funzioni.

La pubblicazione, presentata questa mattina in Comune dall’Assessore alla Cultura Carlo Verona nell’ambito del percorso di redazione del PEBA (Piano per l’eliminazione delle barriere architettoniche) e in vista della Giornata internazionale delle persone con disabilità, rappresenta un elemento di stimolo e di suggerimento per commercianti, imprese e tecnici, per adottare anche quelle norme di buon senso al fine di rendere le nostre attività accoglienti, fruibili da parte non solo delle persone con disabilità, ma da parte di tutti. Alla presentazione hanno preso parte l’Assessore allo Sviluppo Economico Luca Ferrini, l’Assessora ai Servizi per la Persona e la Famiglia Carmelina Labruzzo, Eugenio Battistini di Confartigianato, Lisa Brigliadori di Confcommercio e Angelo Spanò di Confesercenti.

Il PEBA è stato approvato nel dicembre del 2021. Nel 2022 sono stati stanziati i primi 150 mila euro necessari a rimuovere il primo lotto di barriere architettoniche per il quale, dopo il parere positivo ottenuto dalla Soprintendenza, si procederà entro il mese con i lavori. Per il 2023 invece l’Amministrazione comunale ha stanziato 266 mila euro da destinare al PEBA nel perimetro del centro storico e alle altre opere necessarie per abbattere le barriere che ogni anno sono segnalate in tutta la città.