Luciano Di Buò,
 Opera di Santa Teresa Ravenna: “La pace dipende anche da me e da te che stai leggendo”

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Dal 1968, ogni primo giorno dell’anno, in tutto il mondo si celebra la Giornata della Pace. Fu Papa Paolo VI a istituirla “come augurio e come promessa – all’inizio del calendario che misura e descrive il cammino della vita umana nel tempo – che sia la Pace con il suo giusto e benefico equilibrio a dominare lo svolgimento della storia avvenire”. La pace “anelito profondo degli esseri umani di tutti i tempi” (cf. Giovanni XXIII, Pacem in terris) è il bene più grande a cui l’umanità possa aspirare perché è condizione per acquisire altri importanti valori come la giustizia, la libertà, la solidarietà e la democrazia.

È infatti impossibile poter godere della libertà, senza che vi sia la concordia fra gli uomini, così come, ovviamente, non può esserci alcuna forma di giustizia in presenza della violenza e della sopraffazione che ogni guerra comporta. Allo stesso modo, la costruzione della vera democrazia si può avere solo in condizioni di pace duratura. Quando la pace è negata, come purtroppo lo dimostra la violenta aggressione contro l’Ucraina, che papa Francesco ha definito “un massacro ripugnante, disumano e sacrilego” per le sofferenze indicibili delle persone coinvolte, spesso civili, bambini, anziani, mamme e per i gravi danni all’ambiente naturale e culturale, appare evidente che la guerra non può essere il mezzo per risolvere le controversie perché questa è disumanizzante. L’importanza della pace la si capisce però nella sua profondità, quando questa è negata e quando l’odio, generato dalla violenza, prende il sopravvento sulla convivenza pacifica, quando l’egoismo, l’intolleranza e l’esclusione del diverso, guidano i ragionamenti e le azioni dell’uomo. La violenza genera solo violenza e imbruttisce l’immagine dell’uomo oltre a offuscare i suoi desideri più intimi che, in quanto impressi da Dio, spingerebbero ad amare, a costruire ponti e non muri che separano. Parlando di pace dobbiamo avere la consapevolezza di due importanti aspetti: la pace non è solo assenza di guerra e non è solo nelle mani dei potenti della terra. “Non è soltanto assenza di guerra – come ci ricorda spesso papa Francesco – ma una condizione generale nella quale la persona umana è in armonia con sé stessa, in armonia con la natura e in armonia con gli altri”. Da qui si capisce che ognuno di noi ha un ruolo insostituibile nel processo di pace. La pace insomma dipende anche da me, da te che stai leggendo questo articolo.

Certo, come dice ancora papa Francesco: “Per fare la pace ci vuole coraggio, molto di più che per fare la guerra. Ci vuole coraggio per dire sì all’incontro e no allo scontro; sì al dialogo e no alla violenza; sì al negoziato e no alle ostilità; sì al rispetto dei patti e no alle provocazioni; sì alla sincerità e no alla doppiezza”. La pace è un cammino che ciascuno di noi deve compiere cercando ci creare relazioni positive in famiglia, coi vicini di casa, nella propria comunità, nel proprio quartiere, nel contesto lavorativo, sportivo, in tutti gli ambienti in cui siamo chiamati a vivere e perseguendo sempre la giustizia. Ci auguriamo allora di vivere questo 2023 come “artigiani di pace”, creando ponti, per tracciare “insieme sentieri di pace” (cfr. papa Francesco, messaggio giornata mondiale della pace 1° gennaio 2023).

Luciano di Buò,
vice direttore Opera di Santa Teresa

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