Cesena. Al Teatro Bonci le cinque rose di Jennifer di Annibale Ruccello con Daniele Russo

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Le cinque rose di Jennifer, il testo che nel 1980 impose il drammaturgo napoletano Annibale Ruccello all’attenzione di pubblico e critica, arriva sul palcoscenico del Teatro Bonci di Cesena dal 22 al 25 febbraio (giovedì, venerdì e sabato ore 20.30; domenica ore 16.00): dopo alcune storiche rappresentazioni di Mario Martone ed Enzo Moscato, Gabriele Russo dirige Daniele Russo (premiato per questa interpretazione come miglior attore alle Maschere del Teatro Italiano 2021) e Sergio Del Prete in un allestimento del Teatro Bellini di Napoli fra il thriller e il noir, che coglie tutta la malinconia del dramma senza sacrificarne l’irresistibile umorismo. Lo stesso Ruccello, figura tra le più interessanti della seconda metà del Novecento e oggi autore simbolo del nuovo teatro napoletano, interpretò il ruolo della protagonista, appena ventiquattrenne.
Attento a non cadere nella trappola della caricatura, Daniele Russo mostra il lato tenero e patetico del personaggio. Jennifer è un “femminiello” romantico che abita in una Napoli degli anni ’80 popolare, chiassosa, tenera e violenta. Chiuso in casa per aspettare la telefonata di Franco, l’ingegnere di Genova di cui è innamorato, gli dedica continuamente Se perdo te di Patty Pravo alla radio che, intanto, trasmette aggiornamenti su una serie di omicidi di travestiti nel quartiere.

“Jennifer è il diavolo e l’acqua santa” scrive il regista Gabriele Russo. “Eterna contraddizione. Paradigma dell’ambiguità napoletana. Questa sensazione di appartenenza è quella che soltanto i personaggi dei grandi
classici riescono a restituire, quelli che, come fantasmi, si aggirano quotidianamente nelle segrete di tutti i teatri, anche quando in scena si recitano testi contemporanei. È un testo che è Napoli stessa e dunque punto di riferimento, mito e desiderio di tutta la Napoli teatrale che ne conosce le battute a memoria. Non è un testo su cui sovrascrivere ma in cui scavare, per tirare fuori sottotesti, possibilità, suggestioni, dubbi. Le cinque rose
di Jennifer racconta di due travestiti napoletani, ma racconta anche e soprattutto la solitudine, la solitudine che è il rovescio della medaglia della speranza che Jennifer mantiene dentro di sé fino alla fine e, dal mio punto di vista, oggi racconta con forza anche la condizione dell’emarginato, quella di chi si deve nascondere. Jennifer si traveste, come un attore, come Napoli. Jennifer si trasforma, come un attore, come Napoli.
È fragile, come un attore, come Napoli. Prova, come un attore, non come Napoli, che non ci prova nemmeno”.

Sabato 24 febbraio (ore 17.30), per il ciclo DAL PALCO ALLO SCHERMO Incontri tra cinema e teatro, al Cinema Eliseo è prevista la proiezione del film Le favolose (2022) di Roberta Torre: è ospite Porpora
Marcasciano, storica attivista per i diritti trans e presidente onoraria del Movimento Identità Transessuale (MIT), che dialoga con la Professoressa Cinzia Albanesi, Coordinatrice del Corso di Laurea Magistrale in
Psicologia scolastica e di comunità presso l’Università di Bologna.
All’ingresso del Cinema e nel Foyer del Teatro sarà aperto un punto vendita della Libreria Mondadori con una selezione di titoli sui temi gender identity e cultura transgender, fra cui la trilogia di Porpora Marcasciano
Antologaia, L'Aurora delle trans cattive e Tra le rose e le viole (Edizioni Alegre). Sarà presente anche un punto informativo dell’associazione Rimbaud LGBTQ+ Cesena.

Giuseppe Russo in arte Gabriele, si diploma nel 2002 presso l’Accademia del Teatro Bellini diretta da Alvaro Piccardi e debutta subito in Corpus Christi di Terence McNally diretto da Enricomaria Lamanna. Recita in molti spettacoli di Tato Russo: I Menecmi di Plauto, Sogno di una notte di mezza estate e La Tempesta di Shakespeare e L’ultimo scugnizzo di Raffaele Viviani. Nel 2003 Francesco Rosi lo vuole nel suo memorabile Napoli Milionaria di Eduardo De Filippo; è Romeo, in Romeo e Giulietta di Shakespeare per la regia di Maurizio Panici; è protagonista de Il paese degli idioti di Fëdor Dostoevskij diretto da Alvaro Piccardi e coprotagonista de La rosa tatuata a di Tennesse Williams diretto da Francesco Tavassi.
Nel 2007, la sua prima regia: Gli innamorati di Carlo Goldoni, in scena per tre anni consecutivi; nel 2008 dirige e interpreta Il Misantropo di Molière. Dal 2009 insegna all’Accademia del Teatro Bellini. Nel 2011 scrive e dirige Gran Varietà e nel 2012 Gretel e Gretchen e Odissé–In assenza del padre. Nel 2013 torna a calcare le scene in Creditori di August Strindberg diretto da Orlando Cinque e in Some Girl(s) di Neil Labute diretto da Marcello Cotugno. Nel 2014 dirige Arancia Meccanica con musiche di Morgan, nel 2017 Il giocatore di Fëdor Dostoevskij adattato da Vitaliano Trevisan; nel 2017 idea e cura il progetto Glob(e)al Shakespeare – che gli vale il premio dell’ANCT – per il quale sei drammaturghi e sei registi hanno reinterpretato sei testi di Shakespeare; per il Globe dirige Tito, riscritto da Michele Santeramo. Del marzo 2018 è la regia di L’ultimo Decamerone di Stefano Massini coprodotto da Teatro Bellini e Teatro di San Carlo e a giugno dello stesso anno presenta al Napoli Teatro Festiva Italia La Classe, scritto e interpretato dagli allievi della Bellini Teatro Factory, la scuola di Teatro che dirige, esperienza che ripeterà l’anno successivo con Il tempo orizzontale. Nel 2019 è regista di Guerra Santa di Fabrizio Sinisi, prodotto dal CTB con Andrea Di Casa e Federica Rosellini e de Le cinque rose di Jennifer di Annibale Ruccello con Daniel Russo e Sergio Del Prete; nel 2021 di Don Juan in Soho di Patrick Marber.

Daniele Russo nel 2001 si diploma all’Accademia del Bellini e da subito lavora con registi come Tato Russo, Armando Pugliese, Duccio Camerini. È Riccardo nell’indimenticabile Filumena Marturano di Francesco Rosi, recita accanto a Luca De Filippo e Lina Sastri e è il protagonista di Persone Naturali e strafottenti, Ricorda con rabbia e Dignità Autonome di Prostituzione, diretti da Luciano Melchionna; è in Bizarra di Rafael Spregelburd (Premio Ubu come Migliore Novità Straniera 2010), diretto da Manuela Cherubini e presentato al Napoli Teatro Festiva Italia. È protagonista de La Ciociara di Ruccello diretto da Roberta Torre e di A santa Lucia di Raffaele Viviani con Lello Arena e Geppy Gleyeses (anche regista), che gli vale un Golden Graal 2013 come miglior attore. È protagonista di Arancia meccanica, diretto da Gabriele Russo e di Qualcuno volò sul nido del cuculo diretto da AlessandroGassmann, in tournée per quattro stagioni. Nel 2017 è protagonista de Il giocatore di Fëdor Dostoevskij riscritto da Vitaliano Trevisan e diretto da Gabriele Russo e interpreta Cassio nel Giulio Cesare di Shakespeare riscritto da Fabrizio Sinisi e diretto da Andrea De Rosa per il progetto Glob(e)al Shakespeare. Nel giugno 2018 è accanto ad Andrea Di Casa ne La resa dei conti di Michele Santeramo diretto da Peppino Mazzotta, per il Napoli Teatro Festiva Italia. A ottobre 2018 è il protagonista di Fronte del Porto, regia di Alessandro Gassmann, e nel 2019 Jennifer, ne Le cinque rose di Jennifer di Annibale Ruccello diretto da Gabriele Russo che gli vale nel 2021 il Premio come Miglior Attore alle Maschere del Teatro Italiano; nel 2021 debutta in Don Juan in Soho di Patrick Marber per la regia di Gabriele Russo.
Ha vinto come miglior attore giovane il Premio Girulà 2006 per Idroscalo 93 di Mario Gelardi, il Premio Scenario per Ustica per Quattro di Mario Gelardi e Giuseppe Miale di Mauro diretto da Paolo Zuccari. Nel 2002 idea e dirige 10 edizioni della rassegna di teatro contemporaneo Nuovi Sentieri. Dal 2010 è nel direttivo del Teatro Pubblico Campano, organismo di distribuzione teatrale riconosciuto dal MIC.

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