L’Emilia-Romagna è la regione italiana che perde meno acqua potabile dalle proprie reti idriche. Cesena ha perdite del 24,8%

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L’Emilia-Romagna è la regione italiana che perde meno acqua potabile dalle proprie reti idriche: va sprecato il 29,7% del volume immesso in rete che è pari a 457,7 milioni di metri cubi. È quanto emerge dal report Istat sull’acqua con dati riferiti al 2022.

L’Italia complessivamente perde il 42,4% dell’acqua immessa in rete. In regione le reti comunali di distribuzione erogano ogni giorno, per gli usi autorizzati, 199 litri di acqua potabile per abitante. Gli emiliano-romagnoli si dicono abbastanza soddisfatti (il 65,2%) del livello di servizio della rete idrica comunale. Quasi il 26% è molto soddisfatto.

Col 20,8% di perdite idriche è Ravenna la provincia più virtuosa dell’Emilia-Romagna, mentre quella che perde più acqua è Parma col 37,1%, comunque al di sotto della media nazionale.

Sul podio, dopo Ravenna, ci sono Rimini (22%) e Piacenza (22,4%). A seguire Reggio Emilia (23,5%), Bologna e Forlì-Cesena (entrambe con perdite del 24,8%), Ferrara (32%), Modena (35,7%) e infine Parma.

Nel 2023 è al 28,5% la quota delle famiglie che non si fidano a bere acqua di rubinetto (in linea con la media nazionale). Gli emiliano-romagnoli sono tra i più sensibili in Italia rispetto alla preoccupazione per i cambiamenti climatici: il 71% (degli over 14) pensa che siano tra i cinque problemi ambientali più gravi. A seguire l’inquinamento di fiumi e mari (per il 42%) e il dissesto idrogeologico (26,3%).

(Fonte ANSA)

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