GdF Ravenna,antiriciclaggio: trasferiti all’estero oltre 1,1 milioni di euro, sanzionate 220 persone

Tra gli indagati 24 italiani, che hanno inviato contante soprattutto in Romania ed in Brasile

Più informazioni su

Questa mattina, giovedì 15 marzo, si è tenuta una conferenza stampa – presso il Comando provinciale della Guardia di Finanza di Ravenna – su un’articolata attività di polizia economico-finanziaria che ha consentito di individuare un’agenzia di Money Transfer cittadina, che faceva da collettore per centinaia di soggetti che trasferivano fondi verso Paesi esteri aggirando la normativa antiriciclaggio.

L’indagine, condotta dal Nucleo di Polizia Economico – Finanziaria di Ravenna, si colloca nell’ambito della quotidiana attività che il Corpo svolge per la prevenzione dell’utilizzo del sistema finanziario a scopo di riciclaggio e del finanziamento del terrorismo, anche attraverso il controllo dei circuiti di pagamento alternativi al sistema bancario, potenzialmente utilizzabili per finalità illecite e pregiudizievoli per la sicurezza.

Le attività investigative hanno preso avvio lo scorso anno, a seguito dell’approfondimento di un’operazione finanziaria sospetta segnalata da un istituto bancario, in relazione all’anomala operatività di un conto corrente intestato ad un’agenzia di “Money Transfer”. Le Fiamme Gialle ravennati, insospettiti dalle rilevanti somme di denaro transitate sul conto e dalle numerosissime operazioni registrate, hanno acquisito l’intero data-base dell’agenzia ed analizzato oltre 100 mila transazioni operate dall’intermediario negli ultimi cinque anni, rilevando una serie di criticità nello svolgimento dell’attività finanziaria.

In sintesi, per inviare denaro con il servizio “Money Transfer”, basta recarsi presso un’agenzia con un documento di identità, comunicare i dati anagrafici ed il Paese di destinazione della somma e versare l’importo da trasferire comprensivo delle commissioni. In pochi minuti l’operatore di sportello è in grado di fornire il codice di conferma ed una ricevuta che attesta l’immediata disponibilità della somma nel Paese di destinazione, in contanti e nella valuta scelta dal mittente al momento dell’invio.

Per tali transazioni la normativa antiriciclaggio impone che il tetto massimo del denaro trasferibile non superi la soglia di 1.000 euro (art. 49 D.Lgs. 231/2007) e vieta di effettuare operazioni frazionate, cioè più operazioni legate tra loro e di importo singolo inferiore ai 1.000 euro ma che superino complessivamente tale soglia.

Così, dagli accertamenti sviluppati dalla Guardia di Finanza è emerso che il Money Transfer ravennate veniva sistematicamente utilizzato da centinaia di soggetti, soprattutto stranieri, per inviare denaro all’estero, ed in alcuni casi anche per riceverlo, proprio in violazione del divieto di operazioni frazionate.

In altre parole, è stata rilevata la consolidata prassi del Money Transfer di operare le rimesse di denaro attraverso la cosiddetta tecnica dello “smurfing”, una prassi illecita che mira ad eludere le norme antiriciclaggio, evitando qualsiasi verifica più approfondita sull’identità dell’autore della transazione finanziaria.

Lo “smurfing”, infatti, consiste nell’effettuare trasferimenti regolari e ripetuti in relazione a somme di denaro legate tra di loro che, singolarmente considerate, risultano al di sotto della soglia fissata per la completa identificazione del soggetto richiedente, ma che in realtà si pongono al di sopra di essa.

Nella maggior parte dei casi l’artificio consisteva nell’inviare somme di denaro sotto soglia attraverso quattro diversi intermediari finanziari di cui il Money Transfer era sub-agente, così da far risultare singole operazioni di trasferimento utilizzando canali diversi. In altri casi, invece, la persona che trasferiva denaro effettuava nell’arco della stessa giornata diverse operazioni tutte sotto soglia, sebbene dirette al medesimo destinatario, aggirando così la normativa.

In conclusione, l’operazione “Latinos Money” ha consentito di accertare 246 violazioni alle norme antiriciclaggio (trasferimento di denaro contante oltre la soglia consentita) e di sanzionare 220 soggetti, alcuni dei quali autori di più violazioni, che hanno complessivamente trasferito all’estero, attraverso l’agenzia di Money Transfer ispezionata, oltre 1 milione e cento mila euro in violazione della normativa antiriciclaggio.

Ai singoli autori delle transazioni illecite sono state contestate sanzioni che vanno da un minimo del 1% ad un massimo del 40% dell’importo trasferito, con applicazione della sanzione minima di 3.000 euro, introdotta dal 4 luglio 2017 per effetto del recepimento nell’ordinamento nazionale della “IV Direttiva Antiriciclaggio”. La medesima sanzione è stata applicata anche all’agenzia di Money Transfer nonché, ricorrendone i presupposti, ai 4 intermediari finanziari di cui essa è sub-agente.

È in corso di ulteriore approfondimento la posizione, anche sul piano reddituale e fiscale, dei soggetti che hanno effettuato le operazioni finanziarie più rilevanti, tra cui 24 italiani che hanno inviato contante soprattutto in Romania ed in Brasile.

Più informazioni su