In Italia Rt passa da 0,66 a 0,91 in una settimana. La variante Delta corre con aumento della trasmissibilità del 60%. Gli esperti insistono: bisogna vaccinarsi

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Errare è umano. Perseverare nell’errore sarebbe diabolico. Dopo la grave sottovalutazione del virus dell’estate scorsa – quando quasi tutti erano convinti che la pandemia fosse finita e una buona fetta d’Italia si diede alla pazza gioia – si spera che l’estate 2021 non conceda un disgraziato quanto indesiderato bis. La differenza è che un anno dopo abbiamo il vaccino, anche se inspiegabilmente molta gente non ha intenzione di vaccinarsi, mettendo a repentaglio la propria salute, quella dei familiari e la salute pubblica. L’Istituto superiore di sanità lancia un misurato allarme sull’aumento dei contagi (soprattutto fra i giovani) e sull’aumento dell’indice Rt nell’ultima settimana, soprattutto per colpa della variante Delta. Ma anche per il fatto che molti hanno abbassato la guardia e la campagna vaccinale sembra in fase calante.

“L’evoluzione nel mese di agosto – sono le parole di Silvio Brusaferro dell’ISS, registrate dall’Ansa – si prospetta con una crescita dell’occupazione in terapia intensiva e area medica ma comunque inferiore alle soglie critiche del 30% e 40%, ma è possibile che si superi il 10% di occupazione con centinaia di persone ricoverate, questo è ovviamente lo scenario peggiore”

“Il quadro generale della trasmissione dell’infezione torna a peggiorare con molte regioni a rischio moderato. Fortunatamente in questa fase l’impatto della malattia sulla ospedalizzazione rimane minimo. La variante Delta è destinata a crescere e in altri paesi sta portando grande aumento di nuovi casi: è quindi importante tracciare i contatti e prevedere le quarantene ed è opportuno raggiungere quanto prima la copertura vaccinale con la doppia dose. Questa è una delle priorità”, ha detto ancora Brusaferro.

“La variante Delta corre molto e registra un aumento della trasmissibilità del 60% rispetto alla variante Alfa. Questo virus è più trasmissibile rispetto a quello dell’estate scorsa e in questo momento sta colpendo soprattutto persone giovani”. Lo ha detto il direttore della Prevenzione del ministero della Salute, Gianni Rezza alla conferenza stampa sull’analisi dei dati del Monitoraggio settimanale. “Poichè però sono stati vaccinati prima gli anziani, questi – ha detto – dovrebbero essere protetti dalla malattia grave e quando si vaccineranno in modo sostanzioso i giovani comincerà a rallentare la corsa del virus”.

“La maggiore attenzione va però posto sul vaccinare col ciclo completo la popolazione e vaccinare anche la fascia dei più giovani”. Lo ha detto sempre il presidente dell’Istituto superiore di sanità, Silvio Brusaferro. “Negli over80 il 90% delle persone ha completato ciclo vaccinale, ma man mano che decresciamo nell’età la quota si riduce molto e sappiamo che oggi in Italia sono 2,5 milioni le persone over60 che non hanno iniziato la vaccinazione e questo è un bacino di utenza particolarmente critico. È estremamente importante che queste persone si proteggano per evitare effetti più critici dell’infezione”.

Impennata dell’Rt e in rialzo anche l’incidenza, rispettivamente a 0,91 (0,66 la scorsa settimana) e a 19 casi su 100 mila abitanti (dati di ieri contro 11 casi su 100mila 7 giorni fa). Sono questi – secondo quanto si apprende, i dati contenuti nella bozza di monitoraggio settimanale dell’Iss – Ministero della Salute sull’andamento dei contagi ora all’esame della cabina di regia e che saranno presentati oggi. Nessuna Regione e Provincia Autonoma supera per ora la soglia critica di occupazione dei posti letto in terapia intensiva o area medica.

L’agenzia europea per le malattie prevede un forte aumento dei casi di Covid, quasi cinque volte di più, entro il 1° agosto rispetto ai livelli della settimana scorsa. In particolare, secondo il rapporto settimanale del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC) si registreranno 420 casi di coronavirus ogni 100.000 abitanti, rispetto a poco meno di 90 della scorsa settimana.

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