Preside di una scuola media di Cesena colpito da zio di un’alunna. Dirigente scolastico di Lugo, Frassineti: “Recuperare il rispetto delle istituzioni”

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È di venerdì scorso l’ultimo grave episodio di violenza in una scuola, l’aggressione al Preside della scuola media “Via Pascoli” di Cesena, dapprima insultato e poi colpito con un pugno all’orecchio dallo zio di una alunna che la voleva prelevare da scuola, senza essere tra le persone titolate a farlo essendo sprovvisto della delega necessaria. “Al collega Nicola De Marco, curato al Pronto soccorso e dimesso con prognosi di 14 giorni, va tutta la mia solidarietà. Il grave evento di Cesena – afferma il Dirigente scolastico del Liceo “G. Ricci Curbastro” di Lugo, Giancarlo Frassineti – segue di poche ore le percosse subite dalla professoressa del Liceo classico Plinio Seniore di Castellammare di Stabia, aggredita dalla madre di una studentessa per un voto a suo giudizio troppo basso”.

“A seguito dell’allarmante aumento degli episodi di violenza nei confronti degli insegnanti e del personale scolastico all’interno degli istituti, il Ministro dell’Istruzione e del Merito ha emanato una Circolare, lo scorso 8 febbraio, che prevede in presenza di fatti simili l’intervento dell’Avvocatura generale dello Stato per rappresentare in giudizio, civile e penale, i docenti e tutto il personale scolastico. Il fine – continua Frassineti – è tutelare la dignità professionale e l’incolumità dei propri dipendenti da atti violenti intollerabili, pericolosi sotto l’aspetto fisico e psicologico, che minano l’autorità e l’autorevolezza dei docenti, nonché la dignità di tutto il personale, con conseguenza inevitabile la compromissione del servizio d’istruzione ed educazione erogato, con pregiudizio del fondamentale diritto allo studio di tutti i discenti. Dopo anni di tolleranza per episodi vandalici, di occupazioni pretestuose, di violenza giustificata da teorie assolutorie, di disprezzo e violenze, di sfiducia che si trasforma in rabbia ed aggressione, l’intervento ministeriale costituisce un primo passo verso una ritrovata dignità della professione di insegnante, che, senza retorica, è una vocazione, quella di lasciare il segno, in-signare, nelle generazioni future, costruendo la società futura”.

“La questione è di ampia portata, con tutta evidenza; occorre recuperare il rispetto delle istituzioni scolastiche come delle istituzioni in genere. Ne va della convivenza civile nel nostro Paese. Il rispetto delle istituzioni è legato all’amore per il nostro Paese, al sentirsi Stato, avvertendo il dovere personale di portare il proprio contributo al buon funzionamento generale. Questo approccio propositivo è compito di tutti i cittadini di buona volontà, come anche della scuola, presidio dello Stato sul territorio, che ha il compito di educare gli studenti a sentirsi parte attiva di una organizzazione, la Res publica, che richiede l’apporto costruttivo e rispettoso da parte di tutti. La sfida educativa comune, famiglia, scuola, società è costituita dal far sentire i giovani cittadini frequentanti le nostre scuole responsabili per la loro parte del bene comune, coinvolti nella costruzione dell’organizzazione statuale migliore possibile, una responsabilità comune, che chiama tutti in causa” conclude il Dirigente scolastico di Lugo.

 

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