Commercio, vendite natalizie in aumento per il 42% degli esercenti di Cesena

I risultati dell’indagine del Centro Studi della Confesercenti Cesenate: bene il comparto alimentare. Il commento del direttore Graziano Gozi e del presidente Armando Casabianca

Più informazioni su

“Non possiamo parlare di ripresa stabilizzata dei consumi e non sarà ricordato dai commercianti come un grande Natale ma registriamo qualche segnale positivo”. Lo dichiara il direttore della Confesercenti cesenate, Graziano Gozi, commentando la rilevazione telefonica effettuata il 27 dicembre fra 50 operatori commerciali del territorio cesenate volta ad indagare l’andamento delle vendite natalizie. 

“I dati riscontrati a consuntivo delle vendite natalizie – prosegue Gozi – confermano sostanzialmente le aspettative di vendita. I buoni incassi degli ultimi giorni e della settimana prenatalizia non permetteranno di salvare un anno difficile ma rappresentano una boccata d’ossigeno per le imprese. Indagando i dati, il 42% dichiara vendite maggiori rispetto al 2015 (lo scorso anno era il 36%), il 44% uguali (43% nel 2015) ed il 14% minori (21% nel 2015)”.

“Il 70% del campione intervistato – interviene il presidente della Confesercenti Cesenate, Armando Casabianca – ha segnalato l’impennata delle vendite negli ultimi giorni ed un ulteriore 25% nell’ultima settimana. Il miglior andamento segnalato è del comparto alimentare, con particolare interesse per i prodotti del territorio. Un fenomeno correlato ai tradizionali cenoni ma anche alla scelta di fare regali con prodotti alimentari di qualità. Dopo anni di cali di vendite sembrano stabili le vendite per l’abbigliamento. Per questo settore verificheremo con più calma se la novità introdotta dalla normativa tesa a bloccare le vendite promozionali il mese precedente i saldi ha prodotto qualche risultato”.

“Per tali categorie si sta per avviare la possibilità offerta dai saldi di fine stagione che inizieranno il prossimo 5 gennaio  – conclude Casabianca –. Una grande opportunità che molti consumatori stanno aspettando”.

Più informazioni su