Moda: New York Times celebra Francesca Bellettini, la manager romagnola che ha stravolto St.Laurent

Lungo articolo dedicato alla 47enne nata a Cesena che dal 2013 è alla guida dell'iconica casa francese e ha rilanciato il gruppo, fino a chiudere il 2016 con fatturato record di 1 miliardo e 220 milioni di euro (+25,3%)

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Il New York Times dedica un lungo articolo a Francesca Bellettini, la 47enne manager romagnola che dal 2013 e’ alla guida dell’iconica casa di moda francese Saint Laurent. In questi cinque anni Bellettini, nata a Cesena, ha rilanciato il gruppo, fino a chiudere il 2016 con fatturato record di 1 miliardo e 220 milioni di euro (+25,3%), una soglia che tra i brand di Kering e’ superata solo dagli “italiani” Gucci (4,37 miliardi) e Bottega Veneta (1,17 miliardi). Alta, magra, Bellettini non usa mascara, o fondotinta, non ha i capelli messi in piega, non parla neanche il francese ma solo l’inglese: “una strana scelta” per ricoprire il ruolo di ceo della Yves St. Laurent, commenta il Nyt. 

Bocconiana, Bellettini e’ arrivata nel mondo del lusso dall’investment banking, occupandosi di finanza e, in particolare, di fusioni di piccole aziende del settore. Nel 1999 e’ approdata a Prada e nel 2003 e’ entrata in Kering, il colosso francese del lusso, un gigante da 11 miliardi di euro di proprieta’ della famiglia Pinault, che raccoglie i marchi Gucci, Saint Laurent, Balenciaga, Alexander McQueen, Bottega Veneta, Boucheron, Brion, Puma e Volcom. Lavorando prima per Gucci e poi per Bottega Veneta, nel 2013 Bellettini e’ stata nominata ceo di Saint Laurent e ha preso parte a un’importante operazione di rebranding della casa di moda francese. 

Nel 2012 Bellettini e’ affiancata dal designer francese, Hedi Slimane, che la lancia. I due prendono le redini della maison nel bel mezzo di una trasformazione epocale: la ridefinizione estetica del brand, che agli occhi del pubblico aveva smarrito la propria identita’, nonche’ il cambio del nome, lo storico Yves Saint Laurent, che viene accorciato in Saint Laurent. Quella scelta divide il mondo della moda. In 4 anni rivoltano la maison come un guanto. Slimane si occupa della parte creativa, Bellettini di quella manageriale. La riorganizzazione crea all’interno dell’azienda delle business unit focalizzate su singoli segmenti, dai beni di lusso al ready-to-wear, affidate ciascuna a un responsabile operativo. In parallelo aumenta l’autonomia dei capi azienda nei vari Paesi, chiude molti negozi in perdita, sostituendoli con altre vetrine in aree delle citta’ piu’ strategiche, 20 nuove ogni anno. I conti migliorano, con percentuali di crescita delle vendite del 20% l’anno, fino al record del 2016. Poi, una nuova svolta, Slimane si dimette e al suo posto arriva il 37enne italo-belga, Anthony Vaccarello, il nuovo direttore creativo, allievo di Karl Lagerfeld a Fendi.

“Lei mi lascia completamente libero nelle mie scelte” confessa Vaccarello al Nyt. “Non conoscevo Anthony personalmente – spiega Bellettini al giornale – ma quando l’ho incontrato, sono rimasta incredibilmente colpita dal fatto che non aveva affatto paura della sfida. Alcune persone non ci credono, ma Anthony e’ stato l’unico che ho incontrato per questo lavoro”. Ora i due, secondo il Nyt, sono diventati un tutt’uno. Vaccarello e’ nato in Belgio, da genitori siciliani, la sua prima lingua e’ il francese, con Bellettini i due parlano inglese, ma si scambiano messaggini in italiano.

Insieme hanno gia’ dovuto fare fronte comune lo scorso marzo, quando le autorita’ di controllo francesi hanno chiesto a Saint Laurent di modificare due annunci pubblicitari creati da Vaccarello, sfacciatamente sexy e lanciati in coincidenza con la giornata internazionale della donna, sui quali erano piovute dozzine di denunce per aver degradato l’immagine della donna. Bellettini non ha ritirato la pubblicita’ e ha commentato: “Era un modo molto ironico, molto giocoso di presentare tacchi a spillo e stivali”, pur riconoscendo che forse non era molto opportuna. Ora i due hanno appena raggiunto quota 1,5 miliardi di euro di fatturato e il loro obiettivo finale e’ raddoppiarlo. “Devi sapere dove vuoi andare”, spiega Bellettini. “E devi comportarti come se fossi gia’ li'”.

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