Editoria. Legacoop Romagna sui tagli del governo: “Basta attacchi al pluralismo dell’informazione”

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“La nascita del Fondo per il pluralismo e l’innovazione dell’informazione avvenuta nel 2017 – informano in una nota scritta il presidente Guglielmo Russo ed il direttore generale Mario Mazzotti di Legacoop Romagna – ha avviato un diverso meccanismo che vede finalmente protagoniste le realtà cooperative e non profit, ponendo rimedio alle storture del passato. È quindi con stupore che apprendiamo della decisione della maggioranza di metterla nuovamente in discussione, nonostante di ciò non vi sia traccia nel contratto di governo.” 

L’annuncio di nuovi tagli, fino all’azzeramento del Fondo, rappresenta un fatto di assoluta gravità per il pluralismo informativo, in un momento in cui tutto il settore editoriale vive una fortissima crisi. È possibile – sottolineano – migliorare le regole di accesso ai contributi, che pure sono già molto selettive, ma non parlare di una cancellazione che non potrà che indebolire le testate pubblicate da realtà indipendenti, espressione delle comunità locali. I processi di concentrazione in atto anche nel settore della pubblicità web lo confermano: l’idea che il mercato da solo sia in grado di garantire un effettivo pluralismo delle voci dell’informazione è del tutto llusoria. In tutta Europa, infatti, esistono politiche di sostegno all’informazione indipendente.”

L’annuncio del Governo mette a rischio, nella sola Romagna, oltre un centinaio di posti di lavoro. Non solo si ridurranno le voci diverse da quelle dei grandi editori, ma sarà impossibile avviare nuove iniziative in un settore già in difficoltà. Senza contare che a livello nazionale i costi degli ammortizzatori sociali sarebbero più onerosi della capienza del fondo stesso. Legacoop Romagna chiede quindi a tutte le forze politiche territoriali di impegnarsi nei confronti del Sottosegretario Crimi e del Governo a tutela delle testate locali, che rappresentano un patrimonio di tutta la comunità, sia dal punto di vista dell’occupazione, che della pluralità delle voci” concludono da Legacoop.

 

 

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