Centri estivi. Contributi dalla Regione per 6 milioni di euro a sostegno delle famiglie che lavorano

In base al numero dei bambini residenti e in età compresa tra 3 e 13 anni sono previsti per Forlì-Cesena 540 mila euro, Ravenna 520 mila euro e Rimini 473 mila euro

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Sei milioni di euro a sostegno delle famiglie che lavorano, per consentire ai genitori di fronteggiare la spesa necessaria a iscrivere i propri figli ai centri estivi. E’ questa la misura varata nelle scorse settimane dalla Regione Emilia-Romagna, che riguarderà il biennio 2018-2019. “A beneficiarne – spiega  l’assessore regionale al Welfare, Elisabetta Gualmini – saranno circa 450mila bambini, a seconda di quante famiglie presenteranno domanda. A oggi tutti e 38 i distretti dell’Emilia-Romagna hanno aderito al progetto e le prime richieste sono già arrivate da parte di molti genitori, quindi possiamo dire che è un ottimo inizio, poi a fine settembre faremo un bilancio, per capire se i fondi sono stati sufficienti in vista del prossimo anno e per stilare una mappatura di tutti i centri estivi della regione”. 

Sono i Comuni, infatti, a compilare un elenco dei centri estivi aderenti al progetto, sia per quanto riguarda quelli gestiti direttamente dall’amministrazione, sia per quelli privati, individuati tramite bando. Il contributo riconosciuto alle famiglie – purché residenti in Emilia-Romagna e composte da entrambi i genitori, o uno solo in caso di famiglie mono genitoriali, occupati e con un reddito Isee annuo entro i 28 mila euro – prevede fino a un massimo di 210 euro: 70 euro a settimana a bambino per tre di frequenza. 

 

A livello territoriale, i 6 milioni ripartiti tra i Comuni capofila dei distretti, in base al numero dei bambini residenti e in età compresa tra 3 e 13 anni, prevedono: per Bologna 1,3 milioni di euro; Modena 1 milione; Reggio Emilia 816 mila euro; Parma 609 mila euro; Forlì-Cesena 540 mila euro; Ravenna 520 mila euro; Rimini 473 mila euro; Ferrara 374 mila euro; Piacenza 300 mila euro.

“Credo sia la prima volta che in Italia viene attivata una misura simile – spiega Gualmini -. Ci sono, infatti, Comuni che riconoscono alle famiglie in difficoltà una qualche forma di sostegno, ma la novità, in questo caso, è la regia regionale che ha coordinato la misura, e la platea di beneficiari è molto ampia. Il nostro obiettivo, infatti, come Regione, è stato quello di sostenere i genitori che lavorano a fronte di una problematica che esiste da sempre, cioè la gestione dei 3 mesi estivi durante i quali i bambini sono in vacanza. Nessun genitore ha abbastanza ferie da coprire un lasso di tempo così lungo, e siccome esistono fondi europei volti proprio alla conciliazione vita-lavoro, abbiamo pensato di avviare questa iniziativa, che verrà portata avanti anche il prossimo anno”.

“Proprio per questo – prosegue l’assessore – abbiamo deciso che potessero fare richiesta di contributo tutte le famiglie con un reddito Isee fino a 28 mila euro, quindi il cosiddetto ceto medio, non solo coloro che si trovano in una condizione di indigenza. Inoltre, questa misura rientra in un pacchetto ancor più variegato, il cosiddetto ‘Pacchetto famiglia’, di cui farà parte anche il nuovo Patto per l’adolescenza che verrà approvato a settembre. In pratica, quindi, stiamo lavorando molto sulla famiglia”.

Poiché ci sono centri estivi aperti anche a settembre, per accompagnare i bambini fino al rientro a scuola, i dati definitivi relativi al piano saranno disponibili solo in autunno. A seconda dei Comuni, infatti, il numero e la formula dei centri estivi cambia. “Questa misura, però – sottolinea Gualmini – ci consentirà anche di censire i centri estivi della nostra regione e avere un quadro chiaro sulle strutture, sia pubbliche, sia private”. A Modena, ad esempio, sono tutti gestiti da privati e complessivamente, secondo la graduatoria pubblicata dall’amministrazione alla luce della misura regionale di sostegno alle famiglie, sono 61 i gestori che hanno fatto domanda di partecipazione al bando. A Reggio Emilia, invece, sono 57 i campi gioco che intratterranno i piccoli reggiani in spazi pubblici e privati con attività di natura ludica, sportiva e ricreativa tra giugno e settembre. A disposizione delle famiglie vi sono circa 3000 posti riservati a bambini e ragazzi dai 3 ai 14 anni. Nel mese di luglio inoltre, dodici strutture 0-6 anni prolungheranno l’apertura della scuola per ospitare oltre 700 bambini appartenenti alla fascia della primissima infanzia. La rete dei campi estivi, coordinata dal Comune di Reggio, è composta da 36 diversi soggetti – cooperative sociali, società ed enti di promozione sportiva, parrocchie – impegnati nell’elaborazione di proposte educative di qualità e rispettose dei necessari standard di sicurezza, ai sensi della recente direttiva in materia emanata nel febbraio scorso dalla Regione Emilia Romagna. In città le famiglie che hanno fatto richiesta del contributo regionale sono 620. E’ in via di definizione, a livello distrettuale, la graduatoria degli aventi diritto.

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